

governo»23 . Le sue relazioni di febbraio insistevano sui pericoli generati dal dilagare
del disordine a Roma e in Toscana 24 , ma fu rassicurato allorché Gioberti finalmente
soppresse i club radicali a Genova, ruppe le relazioni diplomatiche con il governo
provvisorio di Roma e offrì aiuto militare al granduca di Toscana.
Quando l'opposizione all'intervento militare in Toscana interna al governo costrin–
se Gioberti alle dimissioni, Niles asseriva che:
Gioberti sta tentando di portare a compimento ciò che non riuscì a Mirabeau durante la rivoluzione
francese , ovvero resistere e frenare la corrente dei principi e dei sentimenti radicali che egli stesso
aveva suscitato. Egli ha deciso di salvare, se possibile, le istituzioni monarchiche del paese e in que–
sto tentativo sarà appoggiato da tutte le migliori componenti della società. Ma non ci si può nascon–
dere che i devastanti principi del comunismo e della democrazia selvaggia hanno fatto e stanno
facendo spaventosi progressi fra gli strati inferiori del popolo in tutta Italia.
A Torino, invero, erano state organizzate grandi manifestazioni popolari in favore
di Gioberti: «Nelle piazze sono stati sistemati tavoli dove vengono raccolte le firme di
migliaia di cittadini su petizioni rivolte al Re affinché lo richiami al governo nonostan–
te il voto della Camera». Era incerto se il re avrebbe sfidato il voto della maggioranza e
reinsediato Gioberti, ma Niles credeva che, considerata la sua popolarità, se necessa–
rio si sarebbe fatto ricorso a nuove elezioni 25 .
Il 14 marzo Niles annunciava che il regno di Sardegna era di nuovo in guerra con
l'Austria e una settimana più tardi elencava le ragioni per cui era stata dichiarata guer–
ra a «una potenza dotata di una forza militare e di risorse otto volte superiori, senza la
promessa o un aiuto diretto preventivo di un solo alleato»26.
La pressione maggiore, sosteneva Niles, era giunta dai quarantacinque-cinquanta–
mila emigranti lombardi (perlopiù persone «di grande ricchezza e capacità») stabilitisi
a Torino e Genova. In secondo luogo l'esercito non avrebbe potuto essere mantenuto
più a lungo sul piede di guerra senza risorse aggiuntive che non potevano essere otte–
nute in tempo di pace. In terzo luogo il re era decisamente favorevole alla ripresa della
guerra e in ogni caso avrebbe rischiato l'impopolarità se non avesse agito mentre gli
austriaci erano impegnati dalla rivolta ungherese. Infine, Torino era consapevole che
Parigi non avrebbe tollerato un'invasione del regno qualora le forze piemontesi fosse–
ro state sconfitte.
il
Regno di Sardegna è il forte avamposto militare francese contro l'Austria. Esso protegge la fron–
tiera francese e svizzera dal Mediterraneo al passo del Sempione. Ciò L.,] conferisce una sorta di
impunità alla temerarietà sarda, poiché si può ritirare con relativa sicurezza sotto l'egida della Fran–
cia
in
caso di disfatta
27 .
Il2 aprile Niles informava Washington del disastroso esito della campagna che egli
descriveva come «una delle più corte e più determinanti negli annali militari»28. Ren–
deva conto con ammirazione della resistenza eroica e senza speranza, il 23 marzo a
Novara, dell'esercito regio, numericamente schiacciato dal nemico. La battaglia aveva
isolato Torino e le notizie della sconfitta non giunsero in città prima del 25, cosicché,
quando la delegazione partita da Torino e composta dal sindaco e dai ministri inglese
e francese raggiunse, lo stesso giorno 25, il quartier generale di Radetzky per dissua–
derlo dall' occupare la città, l'armistizio era già stato firmato. Quando i termini di tale
armistizio vennero resi noti all'Assemblea legislativa, Niles scrisse:
Nessuno ricevette mai da una assemblea popolare tributi di rispetto, affetto e venerazione espressi
con più calore ed eloquenza di quelli manifestati a Carlo Alberto in quella circostanza [.. .] vi erano
23
lbid ,
p.
76.
24
lbid.,
p. 80 (Nathaniel Niles a ]ames Buchanan,
dispaccio n. n. , Torino, 22 febbraio 1849).
25
lbid.,
pp. 82-83.
26
lbid.,
p. 89 (Nath aniel Niles a ]ohn M. Clayton ,
504
dispaccio 23 , Torino, 20 marzo 1849).
27
Ibid,
pp. 91 -92.
28
lbid.,
p. 94 (Nathaniel Niles a ]ohn M. Clayton),
dispaccio 25, Torino, 2 aprile 1849).