

Torino vista da Washington
di
J
ohn A. Davis
Non è semplice ricostruire la percezione che gli americani avevano di Torino prima
del 1848, poiché furono pochissimi i visitatori d'oltre oceano a recarvisi in quel perio–
do. Ciò è vero anche per quanto riguarda le rappresentanze diplomatiche. Il primo
consolato degli Stati Uniti nei territori sardi fu insediato a Nizza nel 1815 , seguito nel
1822 dall'apertura di un altro ufficio analogo a Genova
l
.
Ma gli Stati Uniti non ebbe–
ro alcuna missione diplomatica nel regno di Sardegna né contatti diplomatici a livello
elevato fino
al
1838, quando Nathaniel Niles, originario del Vermont, giunse a Torino
per negoziare un accordo commerciale con il governo sardo. Ciò rifletteva un nuovo
interesse da parte del governo americano per l'espansione delle attività commerciali
in Italia e nel 1840 fu nominato il primo incaricato d'affari americano nel regno di
Sardegna
2 •
Durante gli eventi che sfociarono nella rivoluzione tale ufficio fu ricoperto da
Robert Wickliffe
junior,
un avvocato proveniente dal Kentucky che, come Nathaniel
Niles, dimostrò un acuto interesse per le questioni commerciali e in particolare per il
progetto di una ferrovia che collegasse Genova a Torino e Milano e che, a suo parere,
avrebbe favorito l'espansione commerciale americana
3 .
Poiché i rappresentanti statu–
nitensi, come d'altro canto i rispettivi governi, si ponevano nei confronti delle vicende
europee in veste di osservatori piuttosto che di partecipanti, il principale interesse
delle loro relazioni consiste negli sforzi compiuti per spiegare al governo americano
ciò che stava dietro ai conflitti italiani e come essi si collegassero alle politiche delle
Nella vignetta:
Distribution des drapeaux. Union des
peuples. Souvenir des Fetes Nationales.
Litografia a colori,
presso Fasoli e Olhman, Strasburgo, 1848, particolare
(Parigi,
Collezione
M.
George).
Tra i popoli, in posizione
centrale,
è
rappresentato il popolo americano.
l
Le relazioni delle rappresentanze consolari e diplo–
matiche degli Stati Uniti nel regno di Sardegna a partire
dal 1815 in avanti sono state raccolte e pubblicate inte–
gralmente con introduzione e commento critico in: Ho–
WARD M. MARRARO (a cura di),
L'unificazione italiana
vista dai diplomatici statunitensi,
Roma, Istituto per la Sto–
ria del Risorgimento Italiano, 1964,3 voli., con introdu–
zione di Alberto Maria Ghisalberti (voI. 1: 1838-1845; voI.
2: 1848-1853; voI. 3: 1853-1861). Questo saggio
è
basato
esclusivamente sulle relazioni pubblicate da Marraro nei
volumi 1 e 2. Per un dibattito più ampio sulle reazioni
americane alle rivoluzioni del 1848 si veda anche l o.,
American Opinion on the Uni/ication of ltaly 1846-1861,
New York, Columbia University Press, 1932 e ELiSABETH
MANN BORGESE,
Testimonianze americane sull'Italia del
Risorgimento,
Milano, Edizioni di Comunità, 1961; i prin–
cipali resoconti di viaggiatori ame ricani del periodo
(GEORGE STILLMAN HILLARD,
Six Months in Italy,
Boston,
Oughton Osgood, 1879; JOEL TVLER H EAOLEV,
Letters
from Italy,
New York, Wiley
&
Putnam, 1847) riportano
scarse informazioni sul Piemonte. Comp ie un ap–
profondito esame della politica piemontese degli anni
quaranta dell'Ottocento Charles Edward Lester, console
degli Stati Uniti a Genova in quegli anni,
il
quale in segui–
to pubblicò in due volumi le memorie di tale esperienza:
CHARLES EOWARD LESTER,
My Consulship,
New York,
Cornish Lamport, 1853 . Ma Lester lasciò
il
Piemonte all'i–
nizio del 1848.
2
H.
M. MARRARO,
L'umficazione
cit., voI. 1, p. IX.
3
Ibid. ,
pp. 223 -224 (Robert
Wickliffe junior
a John
C.
Calhoun , dispaccio 19, Torino, 5 maggio 1845).
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