

tata in relazione agli altri tipi di documentazione.
Questo perché le raffigurazioni, per ogni tipo di
cartografia, vanno correlate sia con le esigenze che
ne hanno determinato l'elaborazione sia con le fina-
lità descrittive che la carta si propone, nonché con il
suo grade di attendibilità scientifica. Occorre cioè
effettuare un processo di integrazione tra le notizie
di tipo iconografico fornite dalla carta e quelle rela-
tive aile origini della carta medesima. Il ricorso alla
cartografia storica, a meno dei suddetti problemi ha
permesso di effettuare una lettura immediata e corre-
lata dei diversi fenomeni urbanistici ed architettonici
in una determinata sezione storica. II fatto che la
cartografia storica si configuri estesa ad una porzio-
ne del territorio e non sia solo limitata alle emergen-
ze, dimostra corne, per lo studio dei tessuti edilizi
minori e delle relazioni tra questi e le emergenze
architettoniche, sia indispensabile il ricorso ad essa.
La comparazione sistematica delle diverse sezioni di
cartografia storica ha consentito altresi l'analisi delle
permanenze e delle modificazioni dei tessuti edilizi e
ha permesso di conoscere le motivazioni e le modali-
tà delle trasformazioni morfologiche urbane.
Tutto ciè fa capire corne nella presente ricerca il
ricorso alla cartografia storica sia stato fondamenta-
le, specie in relazione alle finalità della medesima ed
al tipo dei beni oggetto dell'indagine: gli insedia-
menti e gli ambiti urbani (Beni di categoria 1), le
arec paesistico-ambientali (Beni di categoria 3); gli
stessi beni architettonici e microurbani (Beni di ca-
tegoria 2), per le loro implicazioni con l'intorno
urbano e territoriale.
Per quanto riguarda la cartografia storica, appare
inoltre opportuno distinguere tra i prodotti a stampa
e la cartografia di tipo manoscritto; in particolare la
differenza tra le carte a stampa e quelle manoscritte
consiste soprattutto nella differente ampiezza e
compiutezza di raffigurazione. In genere quelle a
stampa rappresentano porzioni di territorio complete
e con caratteri di autosufficienza (nella lettura delle
raffigurazioni dei fenomeni rappresentati); le altre
riportano unicamente vuoi raffigurazioni parziali del
tessuto urbano o del territorio, vuoi rappresentazioni
illustrative di singoli monumenti o lotti, e necessita-
no per la loro lettura di un ulteriore supporto docu-
mentario c/o iconogratico.
L'utilizzo di questo tipo di fonte è discontinue
nel senso che assistiamo ad una diminuzione dell'at-
tendibilità della cartografia storica e ad una rarefa-
zione della cartografia medesima mano a mano che
si va a ritroso nel tempo, in relazione allo sviluppo
delle conoscenze scientitiche e delle tccniche di raf-
figurazione che si sono perfezionate, specie in Italia,
a partire dalla seconda metà del XVII secolo.
NOTE
L.
Introduzione a
La città da n'Imagine simbo-
lica a proiezione urbanistica.
in «Storia d'Italia n. vol. VI,
Atlante,
Einaudi, Torino 1976.
Piano Regolatore pal prolungamento dei corsi e vie prin•i-
poli filon la Cinto Daziaria 1...j.
1887.
(2)
AA.VV..
Materiali.
1979.
(3) V. CONIOL1 MANDRACCI, 1983.
(4)
AA.VV.,
Forma Urbana •
1968.
(5) M. PAROLETII, 1819.
(6) G. MARZORATI, 1850-98.
(7) Ministero di Agricoltura. lndustria e Commercio,
1892.
(8) Id.. 1913.
(9) G. BOITA, 1975.
(
10
)
AA.VV.,
Guida
[
...
1
,
1982.
(") Per approfondira la conoscenza delle fonti archivisti-
che confrontare il teste
AA.VV.,
Lezioni,
1983.
(12) Theatrum Sabaudiae. 1682.
(13) AUGUSTA TAURINORUM,
11661-16711, in:
Thea-
trum Sabaudiae, 1682.
( '
4
)
AUGUSTAE TAURINORUM PROSPECTUS. [1661-
16701, in:
Theatrum Sabaudiae, 1682.
(15) AUGUSTA TAURINORUM I ODESSA,
116701. in:
Theatrum Sabaudiae •
1682.
(16) PEDEMONTIUM I..., [I
6701. in:
Theatrum Sabau-
diae,
1682.
(17) Cfr. C. ROGGERO BARDELLI, M.G. VINARDI,
Cano-
grafia,
pp. 255-260. V. COMOLI MANDRACCI, La
costruzione
della capitale came emblema dello Sulu' assoluto,
cap.
II,
pp.
29-44 e relative note (pp. 241-243). in: V. Comou MANDRAC-
CI, 1983.
(18) CARTA I DEGLI I STATI DI SUA MAESTÀ SARDA I
IN I TERRAFERMA [...],
1841;
CARTA I TOPOGRAFICA I
DEGLI 1 STATI IN TERRAFERMA [1852-1867]; [Cana
dello Stato Maggiore Santo], 1881.
Per la genesi di questa carta
e i suoi sviluppi nel corso del sec. XIX. cfr.: B. BIANCO,
Car-
tografia storica tra noria cd urbanistica,
in: ART., n.s, a.36.
n. 2, Torino. febbraio 1982. pp. 71-79.
(19) AUGUSTA TAURINORUM
CARACHA CRIEGHER,
1572; Id.,
Ibid.. 1577.
(20) TAURINUM,
G.
I. DANT1,
[1583].
(21) [Piana prospettica di Torino e della Citiadella],
D.H. RIGiturrnws. P5831.
(22) CARTA GENERALE DE STATI DI SUA ALTEZZA
REALE.
G. BORGONIO, 1680. Sull'importanza di tale documen-
te si veda: G. GENTILE,
Dalla «Cana generale de' Stati
di S.A.R. » /680 alla Caria corografica degli Stati di S.M.
il Re di Sardegna » 1772,
in AA. VV. /
rami incisi. 1981.
pp. 112-129.
(23) Cana topografica della Caccia • [17621.
(24) CARTA I TOPOGRAFICA DIMOSTRATIVA I [...],
F. DE CAROLY, 1785.
(
25
)
CARTA COROGRAFICA DIMOSTRATIVA [...I.
A. GROSSI, 1791.
(
26
)
TOPOGRAFIA I DELLA CITTÀ E TERRITORIO I DI I
TORINO [...1,
A. RABBIN], 1840.
(27) CARTA TOPOGRAFICA DEI CONTORNI DI TORI-
NO I 1855,
A. RABBINI, 1855.
(28) [...]
PIANO TOPOGRAFICO DEL TERRITORIO. I
ripartito in Frazioni e Sezioni di censimento •
1911.
(
29
) Per una introduzione alla conoscenza e all'uso delle
fond catastali torinesi cfr.: I. Ricci MASSABO, /
cc/asti
pienzon-
tesi (lei sec•. XVIII e XIX da strumentofiscale a documenta per
la•lentra.. del territorio.
in:
AA.VV.,
Lezioni,
1983;
B. B1ANCO,
Cartografia storica tra storia cd urbanistica.
in
ART. [n.s.1, a.36. n. 2. Torino. febbraio 1982, pp. 79-88.
(
30
) Il Comune di Torino non compare nei catasti settecen-
teschi in quarto la città era esentata dall'imposta fondiaria.
(31) PLAN GEOMÉTR1QUE I de la Commune (le TURIN
1805.
(32) [Catasto GATT!, Territorio], 1820-1829; [Ripartizio-
ne parcellare degli isolati entro la tinta fo•tificata redatto da A.