

storica l'insieme dei Beni già individuati mediante
1 ' immagine diretta.
2.2.2. Archivio Storico della Città di Torino
Per lo studio dell'edilizia minore — dalla fine
del Settecento aIl'inizio della prima guerra mondiale
— occorre riferirsi alla documentazione di tale ar-
chivio (ASCT), in cui sono conservate, ordinate per
annate e corredate di progetto, le domande presenta-
te dai proprietari per ottenere il permesso di edifica-
zione.
Le cartelle sono preziose per conoscere il nome
dei progettisti, ingegneri e architetti, operanti nella
città di Torino, per individuare le successive tra-
sformazioni dell'oggetto architettonico e anche per
conoscere l'assetto originale del territorio. Questa
documentazione ha parecchie lacune dovute alla
perdita di pratiche (causata dallo sfollamento del-
l'archivio durante la seconda guerra mondiale), ed
alla diffusa mancata richiesta dei permessi di edifi-
cazione per fini di evasione fiscale (specie per le aree
fuori della cinta daziaria e delle zone collinari).
Altra importante fonte documentaria di questo
archivio sono gli
Atti
delle sedute del Consiglio
Comunale e della Giunta; unitamente al fondo
Lavo-
ri pubblici
sono documenti fondamentali per la defi-
nizione della storia relativa aile infrastrutture urbane
(ponti, impianti fognari e del gas, centrali elettriche,
ecc.) nonché aile structure di servizio, quali scuole,
ospedali. mercati.
2.2.3. Archivio Edilizio della Città di Torino
Tale archivio (AECT) raccoglie e conserva le
pratiche edilizie dal 1915 fino ad oggi. Per quelle
antecedenti a tale data, corne si è detto sopra, si deve
invece fare riferimento all'Archivio Storico della
Città. Ogni pratica è ordinata per annata secondo un
numero progressive riferito alla sua data di presen-
tazione. Nello specifico il materiale in esse contenu-
to è stato utilizzato soprattutto per lo studio dell'edi-
lizia privata, va detto per?) che tale materiale non
sempre è del tutto attendibile in quanto è riferito alla
situazione di progetto e non allo stato di fatto del-
l'oggetto indagato; esso costituisce tuttavia una do-
cumentazione fondamentale per i problemi di attri-
buzione e di datazione.
3. DOCUMENTAZIONE DI SUPPORTO DI
TIPO ICONOGRAFICO: TIPI DI FONTI
Sono inclusi in questa classificazione anche quei
repertori iconografici che pure avendo carattere bi-
bliografico, hanno per oggetto la raffigurazione de-
gli aspetti morfologici della città e del territorio.
3.1.
Cartografia di Adami
Tale genere di fonte inizia alla metà del XVI
sec* e dura a tutto il XX secolo, Tra i principali
Atlanti,
dal nome degli autori, ricordiamo quelli del
Gastaldi. del Tolomeo e del Magini. Negli atlanti
antichi, sino al XIX secolo, la raffigurazione carto-
grafica non è molto attendibile, perché, nel riprodur-
re le realtà territoriali dei dominii statali, poca im-
portanza veniva data alla « resa » dei sistemi orogra-
fici ed idrografici: valga l'esempio degli insediamen-
ti abitativi, individuati precipuamente dal loro rap-
porto con i corsi d'acqua. Solo nel XIX secolo, con
l'estensione di tecniche di raffigurazione più raffina-
te, derivate dalla cartografia militare, a tutti i tipi di
rappresentazioni cartografiche, anche il grado di at-
tendibilità delle carte degli atlanti risultà migliorato.
Ai fini della nostra ricerca sono stati consultati
soprattutto gli atlanti ottocenteschi; questi riportano
spesso, a margine, oltre alla rappresentazione del
territorio a grande scala, anche la pianta di Torino e
delle principali città piemontesi, e costituiscono per-
ciô un documento di supporte per la conoscenza
della trasformazione urbanistica della capitale, dal
periodo napoleonico ai primi anni successivi all' uni-
tà d'Italia.
3.2.
Theatrum I [...] Sabaudiae
[...1
In analogia ad altre corti europee del Seicento.
con lo scopo di affermare la propria presenza in
campo internazionale e di consolidait un equilibrio
politico instabile, anche il Piemonte Sabaudo nel
1682 fece pubblicare il suo
Theatrum
(
12
).
Tale opera è importante per lo studio delle pree-
sistenze consolidatesi anteriormente alla metà del
XVII secolo, e per la ricostruzione della storia urba-
na della Torino barocca, anche se la raffigurazione è
attuata con intenti particolarmente celebrativi e pro-
grammatici, specie per la capitale. Oltre aile vedute
dei singoli monumenti e delle piazze (unità micro-
urbane allora prevalentemente in progetto), le im-
magini del
Theatrum
più utilizzate ai fini della ricer-
ca sono state:
— la pianta assonometrica della città di Torino con
il progetto degli ampliamenti pianificati (
13
);
— la veduta a volo di uccello della città con il pri-
mo ampliamento, a meridione (
14
);
— la pianta dell'assedio di Torino del 1640 (
15
);
— la riduzione della grande cana territoriale del
Borgonio conosciuta corne « Cana di Madama
Reale » (
16
).
3 .3 .
Cartografia ed iconografia militare
Tale tipo di documentazione, copiosa tra il Cin-
quecento e il Settecento, si limita quasi esclusiva-
mente aile carte e mappe redatte dai van architetti ed
ingegneri militari succedutisi al servizio dei duchi di
Savoia (
17
), per i progetti e le realizzazioni delle
opere difensive della città. Queste, in conseguenza
di un disegno molto dettagliato e quindi ricco di
informazioni, sono state usate per la ricostruzione
dello sviluppo del tessuto insediativo storico.
Durante la Restaurazione con l'opera del Corpo
Reale dell° Stato Maggiore Generale la scala di rap-
presentazione della cartografia militare passa dalla