

figurati nei Regi Biglietti e Regi Decreti sono poi
compendiati in carte riassuntive che riportano sia
l'insieme degli ampliamenti in progetto sia di quelli
già realizzati all'epoca della pubblicazione della
carta (Maggi 1831-1846, Doyen 1852-1863, Rey-
cend, Bertolotti, Sugano e Baricco) (
37
). A mar-
gine dell'impianto urbanistico della capitale tale
tipo di cartografia a volte puà riportare l'illustra-
zione degli cdifici più rappresentativi della città.
Un'importante cana già compilata sul supporto
dell'I.G.M.
è il Piano Regolatore pel Prolungamen-
10 dei corsi e vie principali fuori la Cima Daziaria
I..
del 1887 (
38
) (preludio alla successiva espan-
sione di Torino).
Nel Novecento tale genere di cartografia si con-
figura con la stesura dei P.R.G. intesi corne piani
urbanistici riferiti a tutto il territorio e non più alla
soluzione per parti dei problemi di sviluppo della
città. Corne esempio valga il
Piano Unico Regolato-
re e d'Ainpliamento,
del 1906, reso esecutivo nel
1908, con successive varianti aggiornate negli stati
di fatto, al 1925, al 1935 e al 1948. Tra gli ultimi
strumenti a carattere urbanistico è da ricordare il
P.R.G.C. del 1959, che presenta una cartografia del
tutto rinnovata rispetto a quella dei piani precedenti,
i quali hanno utilizzato lo stesso supporte dal 1906
al 1948.
La cartografia dei Piani Regolatori è sempre du-
plice esistendo quella relativa agli stati di fatto (che
si è rivelata più utile ai fini del presente studio) e
quella su cui sono inscrite le maglie stradali delle
trasformazioni previste.
3.7.
Guide e carte illustrative della città;
iconografia varia
Si traita delle numerose plante della città redatte
a partire dalla seconda metà del Settecento fino a
tutto l'Ottocento ad uso del turista e del viaggiatore;
sono spesso corredate e completate da vedute della
città o di singoli monumenti. Dette carte possono
presentarsi sciolte corne documente singolo, oppure
in accompagnamento a volumi descrittivi della città.
In questa classificazione rientra anche il « corpus »
delle Guide Marzorati (
6
) edite da Paravia, che sono
corredate da una planta generale della città aggiorna-
ta all'anno di pubblicazione. Tale documentazione è
stata utilizzata soprattutto per localizzare le vie e i
numeri civici (dell'epoca) cui fanno riferimento i
Bollettini SPABA nel riportare la notizia dei rinve-
nimenti archeologici della fine del secolo scorso.
A questo settore appartiens anche l'iconografia
dei quadri e delle vedute, di proprietà privata e pub-
blica, riuniti in repertori appositamente redatti —
Ada Peyrot (
39
), collezioni Simeom (
40
), e Clemente
Rovere (
4
9 — a cui in mancanza di altri document
di supporto si è fatto ricorso per ricostruire le vicen-
de storiche di alcuni beni.
Una singolare fonte iconografica di tipo popolare
è rappresentata dalla raccolta degli ex-voto situata
nell'atrio laterale della Basilica della Consolata, che
offre un ingenuo spaccato dell'aspetto
quotidiano
della città, del mondo del lavoro e di quello fami-
liare.
3 .8 .
Carte tematiehe
Sono carte redatte a partire dalla seconda metà
dell'Ottocento e sono riferite a problemi specifici.
Comprendono le carte relative aile infrastructure
corne ad esempio le carte delle linee tranviarie dal
[1880] ai giorni nostri, le carte della rete fognaria di
Torino e le carte dei canali e delle bealere; le carte di
ricostruzione storiça,
quali
la
PLANTA DI TORINO I
CON INDICAZIONE DÉI I RESTI ROMANI E
MEDIOEVALI [...]
di Alfredo D'Andrade (
42
),
importante per il riconoscimento dei beni archeolo-
gici, o quella del Caneparo del 1892 (
43
), che sche-
matizza le diverse fasi storiche dello sviluppo della
città; o quelle riguardanti la restituzione dell'assedio
del 1706 o la ricostruzione del tracciato della Citta-
della rispetto aile zone di nuova urbanizzazione.
Tra le carte novecentesche di tale tipo, al fine
della classificazione dei beni, abbiamo utilizzato
anche le
Carte dei danni di guerra
(
44
), redatte per
conto del Comune di Torino a partire dal 1942. In
tali carte sono segnalati, con diversa intensità di co-
lore, a seconda del danno subito, tutti gli edifici
bombardati. Una loro corretta interpretazione ri-
chiede perè il ricorso alla documentazione comple-
mentare «a latere », costituita per ogni edificio da
una cartella contenente le fotografie e la descrizione
dei danni subiti.
3.9.
Iconografia fotografica e archivi fotografici
Alla fine del secolo scorso il repertorio di imma-
gini su Torino, contemporaneamente all'affermarsi
ed al diffondersi della fotografia, non presenta carat-
teri di maggiore completezza rispetto al passato, in
quanto nella quasi totalità dei cari a dirigere l'obiet-
tivo è il Busto del momento, volto a cogliere e a
fissare gli aspetti monumentali e folcloristiçi
degli
edifici, più che i caratteri strutturali ed il loro
stato
di
conservazione. Solo da pochi anni infatti è nato un
precis° interesse per raccogliere e catalogare le
immagini del passato che ci sono state trasmesse
dalla fotografia.
Attualmente siamo ancora ben lontani dall'avere
una catalogazione sistematica ed esauriente di quan-
to esiste negli archivi fotografici privati, in quelli dei
giornali e dell'industria. Resta dunque difficile la
documentazione dell'aspetto quotidiano della città,
dal monde del lavoro a quelle familiare. Negli ulti-
mi tempi sono stati editi numerosi libri con raccolte
di vecchie fotografie urbane che hanno spesso il ca-
rattere di puro « divertissement »; fa eccezione, per
la completezza
e
la validità,
Torino anni venti (
45
).
Si ricordano inoltre il « corpus» di immagini
degli edifici liberty pubblicato dall'antica casa edi-
trice Camilla-Bertolero (
46
) e quello della Malpese
(
47
), che doçumentano le realizzazioni art nouveau
del primo Novecento: il limite di queste raccolte è