Table of Contents Table of Contents
Previous Page  206 / 242 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 206 / 242 Next Page
Page Background

Anâtisi e stetematizzazioteptica dei sgpflorti bitiliergafici,

--Kse

ed

iconeable ardevistici

Francesco BARRERA, Francesco BONAMIU

I . CARATTERI GENERALI DELLA

DOCUMENTAZIONE DI SUPPORTO

Fondamentale per ogni ricerca volta alla cono-

scenza ed alla ricostruzione dei processi di trasfor-

mazione urbana e territoriale è un corretto approccio

al sistema delle fonti documentarie di supporto. Tali

fonti documentarie si possono assumere secondo la

seguente articolazione:

1.1.

Fonti bibliografiche

Strumento essenziale e propedeutico per ogni

indagine, necessario per l'inquadramento ed il con-

fronto critico delle fonti archivistiche e materiali.

In particolare tale strutnento non deve essere

limitato aile sole fonti inerenti la storiografia dell'ar-

chitettura e del territorio, nia deve essere connesso

anche ad un quadro di riferimento più generale, rela-

tivo alla storia politica e giuridica a livello delle

istituzioni preminenti.

Agli effetti della presente ricerca questo tipo di

fonte si presenta con caratteri di disomogeneità, nel

senso che, per Torino, il nucleo urbano di più antica

acculturazione e le emergenze territoriali dispongo-

no di una ricca base documentaria, mentre, specie

per quanto riguarda i tessuti minori di carattere ur-

bano e rurale, corne pure per le emergenze più re-

centi, occorre spesso fare riferimento ad altri tipi di

fonti documentarie.

1.2.

Fonti archivistiche

Strumento di supporto con caratteri di pluralità e

diversità, relativi alla differente organizzazione del-

le fonti da parte dei soggetti produttori.

H ricorso a tale tipo di fonte è basilare ai fini

degli studi territoriali, ed insostituibile per le indagi-

ni sella ricostruzione delle strutture di organizzazio-

ne della città e del territorio.

Nella sistematizzazione assunta abbiamôOPerato

la suddivisione delle fonti archivistiche in due Mont,

per tenere conto della antitesi proposta da Lucio

Gambi (I) tra approccio

«descritti* »

e approccio

«inteipretativo»:'kla

una parte quiridi, le fonte

d'ô-

cumentarie, finalizzate alla analisi dei fenoineni

strutturali (organizzazione sociale,

basi

economiche, Eléc.);

fonti di tipo descrit-

tivo, ossia di

quelle

fonti iconografiche che delinea-

no le proiezioni sul territorio dei suddetti fenomeni

strutturali.

Nel nostro caso questa suddivisione è partico-

larmente significativa, proprio per l'importanza che

le fonti iconografiche hanno assunto nell'ambito del-

la ricerca; tali fonti sono state infatti utilizzate corne

supporto fondamentale per la lettura delle fasi stori-

che di formazione, consolidamento e trasformazione

dell'urbanistidà e

1.3.

Fonti materiali

Testimonlanze.hsiehe di permanenze, sul territo-

rio, di tipo archeologico, monumentale, artistico e

stotico, e più in generale riguardanti le presenze

economico-sociali a livello territoriale.

Anche tale tipo di documentazione è stato assun-

to corne fonte, proprio per evitare il rischio di opera-

re interpretazioni unicamente storico-documentarie,

ossia interpretazioni solo ideologiche dei fenomeni,

senza la verifica ed il controllo nel concreto topo-

arec°.

Lo strumento delle fonti materiali si concretizza

con le indagini dirette e coi sopralluoghi, finalizzati

alla conoscenza del sito e del manufatto quali ci

sono pervenuti nella lbro « fisicità ». L'uso di questo

tipo di fonte è fondamentale in assenza degli altri

due tipi; in loro presenza è stato cotnun9ue effettua-

to il confronto critico con i dati documentari di fonte

bibliografica, archivistica e icoriografica.

Nella presente ricerca le varie fonti utilizzate

sono state confrontate tra loto in maniera sistema-

t ic a.

2. DOCUMENTAZIONE DI SUPPORTO DI

TIPO I NTERPRETATI V 0

2.1.

Fond bibliografiche

Nell'esigenza di trattare i princlpali supporti di

tipo

interpretativo

si è seguito il prieipio

di

illustra-

re soprattutto le fonti effettivamenté ellfizate dai

diversi ricercatori, per l'elaborazione delle schede

dei Beni architettonici, dei « piccoli nuaei » e delle

carte planimetriche che individuano sul territorio i

Beni Culturali Ambientali.

Occorre innanzitutto rnenzionare, quale utile

repertoriobibliografiCo inerente alla

città,diateriaji

per

una stettarbanistica

di Torino

(

2

). Questa rac-

colta è impOStata in cinque sezioni ordinate cronolo-

gicamente, cosi articolate: la prima sezione reca gli

apponi bibliograhçi relativi al quadro storieo, polit l-

eo , economico; la seconda, la doeumentâifone di

tipo statistico-descrittivo offerta dalle guide, dai ca-

tasti, dalle raccolte normative; la terza concerne gli

apporti bibliografici per la fenonaenologia urbana e

territOriàle; ia quarta riguarda i

iiiirédilizi,

i servizi,

le infrastrutture e i tipi microurbani. La parte con-

clusiva, destinata ai testi basilari relativi ad un con-

fronto metodologico sul terra della storia della città,