

pub valere corne supporto a « latere », nei confronti
delle finalità della nostra ricerca.
La sistematizzazione di tale repertorio biblio-
grafico è stata ampliata, completata e rivista nella
recente pubblicazione
Torino,
per la Collana Laterza
«Le città nella storia d'Italia » (
3
). Anche in que-
st'opera la bibliografia si presenta suddivisa in cir-
que sezioni cosi ordinate:
A)
apporti bibliografici
relativi alla storiografia politica ed economica del
Piemonte con riferimenti a problemi di tipo sociale e
demografico (dal XVI secolo);
B)
documentazione
di supporto allo studio della città di tipo prevalente-
mente descrittivo, informativo e statistico: guide,
descrizioni, atlanti, repertori bibliografici ed icono-
grafici, raccolte normative e fonti bibliografiche re-
lative aile istituzioni;
C)
fond manoscritte o edite,
di !ratura prevalentcmente anaiitico-documentale,
coeve ai fenomeni considerati, quali relazioni,
memorie, rapporti e verbali, diari di viaggi, crona-
che (sono accomunati a questa selezione anche alcu-
ni trattati di architettura civile e militare [...I corne
espressione di precise matrici culturali di riferimen-
to);
D)
riferimenti storico-artistici generali; proble-
mi e studi relativi aile realtà e aile matrici culturali
della città e del territorio, con diretto o mediato le-
game con l'architettura e l'urbanistica (dal XVI se-
colo);
E)
studi e ricerche su terni di prevalente carat-
tere monografico e di interesse specifico edilizio o
infrastrutturale.
Altro fondamentale strumento
è Forma urbana
ed architettura nella Torino barocca [...]
(
4
), opera
vanta e completa, oltre che dal punto di vista della
bibliografia prodotta e della cartografia individuata,
anche per l'analisi specifica condotta sugli oggetti
architettonici e sulla trama del territorio urbano.
Quest'opera è indirizzata soprattutto, alla Luce della
stessa indicazione del titolo, all'analisi della città
antica, sia pure intendendo per questa non solo il
centro di più antica acculturazione, ma anche le
zone urbane delle prime acquisizioni ottocentesche
dopo lo smantellamento dei bastioni.
Una Guida del primo Ottocento che riguarda non
solo la città aulica, ma che illustra il passaggio e le
trasformazioni della città aile soglie della rivoluzio-
ne industriale, è
Turin et ses curiosités (
5
).
Per le
zone di sviluppo fuori della cinta daziaria sono im-
portanti le
Guide di Torino
(
6
), conosciute corne
« Guide Paravia » dal nome dell'editore; esse sono
corredate da carte molto dettagliate. Per quanto con-
cerne l'assetto produttivo sono importanti le indica-
zioni delle pubblicazioni specifiche, quali la
Statisti-
ca Industriale del Piemonte del 1892 (
7
)
e il
Censi-
mento di opifici e fabbriche del 1911
(
8
).
Dal punto di vista del territorio comunale ap-
paiono utili strumenti
Lo sviluppo urbanistico di
Torino
(
9
), la
Guida all'architettura moderna di
Torino 1800-1982 ('"),
nonché la già citata opera
Torino (
3
),
che è il coronamento di una serie di
documentate pubblicazioni sulla storia della crescita
e della trasformazione della città entro il suo territo-
rio storico.
2.2.
Fonti archivistiche (")
In considerazione dell'importanza che la docu-
mentazione cartografica ha assunto nella presente
ricerca, si è operato nel confronto delle fonti archi-
vistiche la suddivisione di metodo, force un poco
strumentale, tra fonti interpretative e fonti icono-
grafiche, pure consci che per certi tipi di documenti,
quali ad esempio i catasti, è riduttivo l'utilizzo sepa-
rato delle mappe e del complesso documentario di
accompagnamento (sommarioni, colonnari, libro
delle mutazioni). Nell'analisi operata si è cercato
anche di individuare le fonti documentarie d'ar-
chivio utili all'analisi delle trasformazioni terri-
toriali, quali la politica istituzionale di gestione e
le strutture economiche e demografiche. Questo
specifico tipo di documentazione viene suddiviso
ed analizzato a seconda dei vari tipi di archivio
in cui è conservato.
2.2.1. Archivio di Stato di Torino
Per una prima ed esauriente informazione sui
materiale documentario conservato presso tale isti-
tuzione e per la conoscenza della divisione e consi-
stenza dei fondi. rimandiamo all'articolo di Isabella
Ricci contenuto in
AA.VV.Lezioni,
1983. Poiché
di norma gli archivi di stato raccolgono la documen-
tazione prodotta dai van organi dell'amministrazio-
ne statale, intesi quale espressione del potere politi-
co centrale, appare evidente corne per i tre secoli in
cui la storia di Torino si è identificata con le vicende
di Casa Savoia, la consultazione del materiale qui
custodito abbia costituito tappa obbligatoria e fon-
damentale.
In particolare, per leggere le vicende dello svi-
luppo urbanistico e della difesa della città, sono stati
utilizzati i fondi
Carte topografiche per A e B,
ad
vocem
Torino,
e
Carte topografiche segrete;
per
ricostruire le fasi costruttive delle principali fabbri-
che ducali si è fatto ricorso
all'Archivio della Came-
ra dei Conti.
Al fine di datare e di ricercare, non
solo ogni riferimento all'immagine originaria, ma
anche ogni informazione utile alla storicizzazione
delle vicende di numerosi palazzi urbani e in genere
delle ville extraurbane, si è fatto inoltre riferimento
all'Insinuazione di Torino
e agli
Atti Notarili.
Ricostruire, attraverso tale tipo di documenta-
zione, i passaggi di proprietà dei beni in questione
ha consentito, in considerazione delle vicissitudini
storiche degli archivi in genere e in particolare di
quelli privati, passati di mano per successione, o
addirittura ceduti al nuovo proprietario unitamente
all'immobile, di indirizzare e di completare la ricer-
ca delle fonti documentarie d'archivio necessarie
all'indagine storica.
Ancora presso l'Archivio di Stato (AST),
Mini-
stero delle Finanze, è
conservato il complesso del
materiale descrittivo ed illustrativo che concorre a
formare il catasto francese ed il catasto Rabbini, che
sono stati utilizzati corne strumento essenziale di
controllo per verificare in una determinata sezione