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Capi t ol o XIX

221

/

il Capitolo le mandò alla zecca il 24 di ge nnaio dci 174 6

acc iò

si prov–

ved esse alle necessità della guerra, il 25 di maggio dci 175 2 si ordinò

dal Capitolo stesso ne fossero fatt e altre quattro

più

decor ose e rispon –

denti alle pr op orzi oni dell'altare,

sicch è

pesassero 500 oncie caduna e

costassero 3000 lire di fatt ura.

Ma le lun gh e ed infelici vicende ' g uerresche ' di qu el ecolo ridussero

d 'as.sai 'cç~ì n~e,zio?o)è~qro,

..< de l .Bo r o .che

n'avvanzò

fu d 'uopofar nu ovo

sacrifizio sull'altare 'della patria nel 1793 ;(16) in cui più non rimasero che

3 croci, 2 ostenso rii, 2 turiboli , 2 bastoni e la lamina del miracolo.

Di che il Capitolo rispondeva poi nel maggi o del 1798 a nu ova ri–

chiesta del regi o governo nulla

più

poter dare. Eppure died e ancora la

lamina che g li fu poi restituita

perchè

trovata pr egevolissima ( 17) .

vu olsi . tac er e ' dello ' incendio "divampat o nella sacres tia dietro al

coro il 9 di sett embre del 1798, che cons unse la principale e

pi ù

antica

croce capito lare ( 18).

Niuna mer aviglia adunque che al nostro du omo faccian o oggi difetto

i tesori dell'arte ond'era ricc o, a

talchè

appena vi sia rimasto il calice d'ar–

gento dorato con lo stemma dci Della R overe, che è detto comuneme nte

calice del miracolo.

E con qu esto app ena gioverà additare qu ei pochi , e

non ricchi, n è molt o pregevoli che l'arte dei nostri g iorn i vi ha dep osto.

Fu ventura che campas sero a tanta iattura i du e messali ch e va nno

sotto il nom e del cardinale Gerolamo Della Rover e, l'uno dci quali si

conserva nell' Archivi o di Stato in Torino e l'altro pa ssò dal Capitolare

al nostro Museo Civico dove si ammira tuttodì.

Lunga notizia di sacri indumenti serbaro no gli atti e g li inventarii del

Capitolo ; laonde ci è d 'u op o sostare solamente a qu elli che ebbero pr egio

maggi or e o serbar ono ricordo di don at ori.

Il cardinale Domeni co Della R ov ere aveva dat o un plu viale di vel–

luto cremisino broccato oro e fiori col suo stemma , un alt ro di seta cele–

strina broccat o oro e intessuto .a figure, molt e pianete ( 19) ed un pali io

~

broccato oro a figure di velluto cilestrino con la sua arma ( 20) da ornare

l'altare maggiore.

Il vescov o Gioanni Lu dovico Della Rover e era stato lar g o d' un plu–

viale di' damasco bianco con la circo ncis ione

( 2 l ).

l Provan a ed i

b e

Madiis

torinesi avevano inquartato l'arme loro in un altro int essuto a fiori che l'ar–

cidiacono Andrea Pr ovana aveva donat o al Ca pitolo ( 22) . Altri ne erano

stati dati dal collaterale Vignat e di Sa n Gillio e fra le pianet e si novera–

van o qu elle di Enrighino di Valperga, de i Borgesio e De Moranda to–

rin esi fregi at e dei lor o ste mmi, di Alisia De Pan iciis, di Gui g oneta mogli e

del nobile Perin o Da erio c di Michele Brachi ( 23) .

Nel 1505 si conser vava pure il palli o di velluto nero che aveva servito

pei funer ali del vescovo d 'Aux, quello che effigiava il Crocifisso con pa–

recchi Santi, un altro con la Vergine e l'arma dei R omagnan o, uno per

l'altar e di Santo Stefan o ed un altro per qu ello del Cro cifisso.