

Capi t ol o XIX
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il Capitolo le mandò alla zecca il 24 di ge nnaio dci 174 6
acc iò
si prov–
ved esse alle necessità della guerra, il 25 di maggio dci 175 2 si ordinò
dal Capitolo stesso ne fossero fatt e altre quattro
più
decor ose e rispon –
denti alle pr op orzi oni dell'altare,
sicch è
pesassero 500 oncie caduna e
costassero 3000 lire di fatt ura.
Ma le lun gh e ed infelici vicende ' g uerresche ' di qu el ecolo ridussero
d 'as.sai 'cç~ì n~e,zio?o)è~qro,
..< de l .Bo r o .che
n'avvanzò
fu d 'uopofar nu ovo
sacrifizio sull'altare 'della patria nel 1793 ;(16) in cui più non rimasero che
3 croci, 2 ostenso rii, 2 turiboli , 2 bastoni e la lamina del miracolo.
Di che il Capitolo rispondeva poi nel maggi o del 1798 a nu ova ri–
chiesta del regi o governo nulla
più
poter dare. Eppure died e ancora la
lamina che g li fu poi restituita
perchè
trovata pr egevolissima ( 17) .
Nè
vu olsi . tac er e ' dello ' incendio "divampat o nella sacres tia dietro al
coro il 9 di sett embre del 1798, che cons unse la principale e
pi ù
antica
croce capito lare ( 18).
Niuna mer aviglia adunque che al nostro du omo faccian o oggi difetto
i tesori dell'arte ond'era ricc o, a
talchè
appena vi sia rimasto il calice d'ar–
gento dorato con lo stemma dci Della R overe, che è detto comuneme nte
calice del miracolo.
E con qu esto app ena gioverà additare qu ei pochi , e
non ricchi, n è molt o pregevoli che l'arte dei nostri g iorn i vi ha dep osto.
Fu ventura che campas sero a tanta iattura i du e messali ch e va nno
sotto il nom e del cardinale Gerolamo Della Rover e, l'uno dci quali si
conserva nell' Archivi o di Stato in Torino e l'altro pa ssò dal Capitolare
al nostro Museo Civico dove si ammira tuttodì.
Lunga notizia di sacri indumenti serbaro no gli atti e g li inventarii del
Capitolo ; laonde ci è d 'u op o sostare solamente a qu elli che ebbero pr egio
maggi or e o serbar ono ricordo di don at ori.
Il cardinale Domeni co Della R ov ere aveva dat o un plu viale di vel–
luto cremisino broccato oro e fiori col suo stemma , un alt ro di seta cele–
strina broccat o oro e intessuto .a figure, molt e pianete ( 19) ed un pali io
~
broccato oro a figure di velluto cilestrino con la sua arma ( 20) da ornare
l'altare maggiore.
Il vescov o Gioanni Lu dovico Della Rover e era stato lar g o d' un plu–
viale di' damasco bianco con la circo ncis ione
( 2 l ).
l Provan a ed i
b e
Madiis
torinesi avevano inquartato l'arme loro in un altro int essuto a fiori che l'ar–
cidiacono Andrea Pr ovana aveva donat o al Ca pitolo ( 22) . Altri ne erano
stati dati dal collaterale Vignat e di Sa n Gillio e fra le pianet e si novera–
van o qu elle di Enrighino di Valperga, de i Borgesio e De Moranda to–
rin esi fregi at e dei lor o ste mmi, di Alisia De Pan iciis, di Gui g oneta mogli e
del nobile Perin o Da erio c di Michele Brachi ( 23) .
Nel 1505 si conser vava pure il palli o di velluto nero che aveva servito
pei funer ali del vescovo d 'Aux, quello che effigiava il Crocifisso con pa–
recchi Santi, un altro con la Vergine e l'arma dei R omagnan o, uno per
l'altar e di Santo Stefan o ed un altro per qu ello del Cro cifisso.