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222

II Du om o di T' o r

iu

o

Abbondavano allora le tappezzerie. Una spalliera variopinta mostrava

nel mezz o un buffone

( 24) ,

un altra i cervi

(2 5),

un a terza certi pe rso–

nag gi ( 26) ; nel tappeto del co ro era Davide dormient e; due tele effi–

g iava no la vita dci Pr ecursor e; un tappeto g rand e recav a qu attro cavalli,

un altro l'ad orazion e dei Magi, e non facevano difetto tappezz erie tur–

chesc he e ve neziane ( 27) .

L 'arcivescovo Claudio di Seissel don ò tre pallii d' alt ar e e due altri

pe r

la

cappella di Sa n Lazzaro ,

nonch è

due arazzi g ra nd i e du e medi ocri

a d iverse figure con l'arma sua per tappezz ar e il coro , ed un o g ra nde

turchesco ( 28) ; l'arciv escovo Cib o un faldi stori o co l suo stemma, un

plu viale con pallio

( 29) ,

tunicelle e pianet e di sto ffe preziose ( 30) ; il car–

din ale Ge ro lamo Della Rovere quattro pluvi ali

( 3 1), '

du e pa llii, e due

pia nete con due tunicelle aventi ognuna lo . stemma del . donatore, ed il

sire di Lauger died e prima del 1522 ( 32) alcuni paramenti. con l'arma

sua e d i sua mogli e.

Nella seco nda met à d i qu el secolo vennero alla sac res tia del Capitolo

due pallii d'altare dati dal Duca Ema nuel Filiberto, il velo morello

di -

sua

figlia, alcuni parame nti do nati da lla sig no ra di Bruino pe r l'altare della

13.

V. e da lla sig nora Della R over e di Cinzano, un baldacchino dat o dalla

figlia del Duca per portare il Sacrame nto e du e altri reg alati da Luisa

.Mexia e da Beatrice di Mendoz a (33) .

Du chi, pr elati e privati non furo no da men o nel seco lo segue nte , chè

si ha memori a di pallii, palliotti, plu viali, baldacchini e pianet e regalati

dalla duchessa Cristina, dalle infanti Mari a e Caterina di Savoia, da Mar–

g herita di Savoia du chessa d i Mantova, da lla principessa Beat rice, da Ca–

terin a d' Austria d uchessa di Savoia, da Bernardin o di Savoia di R acconi gi ,

da Margherita d i Savoia du chessa di Parma, da Adelaide di Savoia du –

chessa di Baviera ( 34), da l d uca Carl o Emanuele ( 35) , da lla principessa

d i Ca rignano , dai pr incipi T omaso e Maurizio, dalla sig no ra di Savo ia di

Racconi gi , dagli arcivescovi Brogli a, Milliet, Berg era, Ferrer ò e Beg giamo,

dai cano nici Lazeri , F errari e Giore llo, dall'arcidiacon o Germoni o, dal car–

dinale A ldobrandino, dal nunzio Landi (36) , dal conte di Verrua, da

Mar gherita Billia march esa Bobba, da El eon ora Madruzzi Cos ta di Po–

longhera ( 37) , dalla contessa F errero (38) , dal co nte Gioa nn ini (39), dall a

contessa di Masino Parella, fregi at i in g ra n numero all'armi dei donatori

(40) .

R imasero altresì alla sacrestia il parame nta le completo con pa llio d'altare

adoperato nei funebri di Vittorio Am edeo I col drappo funebre fregiato di

stemma ducale ed il drappo funeb re del duca F ran cesco Giacinto . L 'in–

fante Maria di Savoia don ò il ba ldacchino da sovrapporre alla nicchi a nella

quale custodivas i la reliqui a di San Secon do ed una delle infanti ne

diè

un altro mentre durava l'assedi o di Torino ( 4 I ) . L 'arcivescovo Provana

leg ò un pararnento del

vals ente

di du e mila lire

(42) ;

altri died ero un

pluviale di velluto pavonazzo con San Pietro, San Pa olo e la

13.

V ., ed ,

uno di velluto cremi sino col Padre eterno che incorona la Ver gine ; ed

ebbero pallii di velluto, di dam asco o di onnesin o g li altari de l Cro cifisso,