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II Du om o di T' o r
iu
o
Abbondavano allora le tappezzerie. Una spalliera variopinta mostrava
nel mezz o un buffone
( 24) ,
un altra i cervi
(2 5),
un a terza certi pe rso–
nag gi ( 26) ; nel tappeto del co ro era Davide dormient e; due tele effi–
g iava no la vita dci Pr ecursor e; un tappeto g rand e recav a qu attro cavalli,
un altro l'ad orazion e dei Magi, e non facevano difetto tappezz erie tur–
chesc he e ve neziane ( 27) .
L 'arcivescovo Claudio di Seissel don ò tre pallii d' alt ar e e due altri
pe r
la
cappella di Sa n Lazzaro ,
nonch è
due arazzi g ra nd i e du e medi ocri
a d iverse figure con l'arma sua per tappezz ar e il coro , ed un o g ra nde
turchesco ( 28) ; l'arciv escovo Cib o un faldi stori o co l suo stemma, un
plu viale con pallio
( 29) ,
tunicelle e pianet e di sto ffe preziose ( 30) ; il car–
din ale Ge ro lamo Della Rovere quattro pluvi ali
( 3 1), '
du e pa llii, e due
pia nete con due tunicelle aventi ognuna lo . stemma del . donatore, ed il
sire di Lauger died e prima del 1522 ( 32) alcuni paramenti. con l'arma
sua e d i sua mogli e.
Nella seco nda met à d i qu el secolo vennero alla sac res tia del Capitolo
due pallii d'altare dati dal Duca Ema nuel Filiberto, il velo morello
di -
sua
figlia, alcuni parame nti do nati da lla sig no ra di Bruino pe r l'altare della
13.
V. e da lla sig nora Della R over e di Cinzano, un baldacchino dat o dalla
figlia del Duca per portare il Sacrame nto e du e altri reg alati da Luisa
.Mexia e da Beatrice di Mendoz a (33) .
Du chi, pr elati e privati non furo no da men o nel seco lo segue nte , chè
si ha memori a di pallii, palliotti, plu viali, baldacchini e pianet e regalati
dalla duchessa Cristina, dalle infanti Mari a e Caterina di Savoia, da Mar–
g herita di Savoia du chessa d i Mantova, da lla principessa Beat rice, da Ca–
terin a d' Austria d uchessa di Savoia, da Bernardin o di Savoia di R acconi gi ,
da Margherita d i Savoia du chessa di Parma, da Adelaide di Savoia du –
chessa di Baviera ( 34), da l d uca Carl o Emanuele ( 35) , da lla principessa
d i Ca rignano , dai pr incipi T omaso e Maurizio, dalla sig no ra di Savo ia di
Racconi gi , dagli arcivescovi Brogli a, Milliet, Berg era, Ferrer ò e Beg giamo,
dai cano nici Lazeri , F errari e Giore llo, dall'arcidiacon o Germoni o, dal car–
dinale A ldobrandino, dal nunzio Landi (36) , dal conte di Verrua, da
Mar gherita Billia march esa Bobba, da El eon ora Madruzzi Cos ta di Po–
longhera ( 37) , dalla contessa F errero (38) , dal co nte Gioa nn ini (39), dall a
contessa di Masino Parella, fregi at i in g ra n numero all'armi dei donatori
(40) .
R imasero altresì alla sacrestia il parame nta le completo con pa llio d'altare
adoperato nei funebri di Vittorio Am edeo I col drappo funebre fregiato di
stemma ducale ed il drappo funeb re del duca F ran cesco Giacinto . L 'in–
fante Maria di Savoia don ò il ba ldacchino da sovrapporre alla nicchi a nella
quale custodivas i la reliqui a di San Secon do ed una delle infanti ne
diè
un altro mentre durava l'assedi o di Torino ( 4 I ) . L 'arcivescovo Provana
leg ò un pararnento del
vals ente
di du e mila lire
(42) ;
altri died ero un
pluviale di velluto pavonazzo con San Pietro, San Pa olo e la
13.
V ., ed ,
uno di velluto cremi sino col Padre eterno che incorona la Ver gine ; ed
ebbero pallii di velluto, di dam asco o di onnesin o g li altari de l Cro cifisso,