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Le autorità cittadine salutano

il Cardinale Michele Pellegrino al

StiO

arrivo

all'aeroporto di Caselle. Il Sindaco

ha annunciato l'avvenimento

COli

un manifesto

maniera più larga e sistematica gli utilissimi servzgz,

sia singolarmente che come vero e proprio coetus .

I torinesi intendono, colla mente e col cuore, che il

loro Arcivescovo, oggi Cardinale, non è secondo a

nessuno nel mettere da parte quelle forme che non

siano sostanza di dignità dei ministri della Chiesa

di Dio; ma sentono pure che Egli non

è

secondo

a nessuno nel rispondere a quelle esigenze della Chie–

sa, a quelle attività che Essa si attende dai Cardinali,

a quella nuova nobiltà di cui la vita di questi si arric–

chisce, secondo la parola del Papa.

Noi sentiamo che il conferimento della Sacra Porpora

al titolare della Cattedra di San Massimo

è

un alto

riconoscimento al valore di questa; ma sentiamo so–

prattutto che in questo momento l'alto valore della

Sacra Porpora, così autorevolmente riaffermato, abbrac–

cia in pieno la personalità del Cardinale Michele Pel–

legrino, e cioè quei valori per cui Egli, al di fuori

di ogni cursus honorum, era stato prescelto per la

Cattedra di San Massimo.

Come Sindaco della Città, io Le rinnovo il saluto di

tutti i torinesi, che Le rivolsi quand'Ella fece il Suo

ingresso ufficiale nella Diocesi. L'ammirazione dell'an–

tico collega universitario, che apprezza quei valori cul–

turali che approfondiscono le radici della Sua fede

cristiana nella conoscenza dei Padri della Chiesa, il

sentimento di devozione filiale del cattolico verso il

Pastore, il sentimento di uno dei fedeli che ringra–

ziano Dio di far nascere nella Chiesa le energie spi–

rituali e intellettuali adeguate ai posti di responsa–

bilità, debbono anche oggi lasciare qui il posto al–

l'espressione di quello che

è

un sentimento comune,

il grande rispetto e la calda simpatia che tutti pro–

vano per la Sua alta dignità di uomo di Chiesa, per

la coerenza della Sua personalità di UOmO di fede

e di cultura, della Sua vita di pensiero e della Sua

attività pastorale, e per le Sue doti umane, tanto

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CITTA ' DI TORINO

Cittadini.

Il nostro Arcivescovo. l'Eminentissimo

Padre MICHELE PELLEGRINO rientra in

Torino rivestito della dignitii cardinalizia_

Noi sentiamo in questa Sua assunzione al

Sacro Collegio non soltanto

il

riconosci–

mento del prestigio della Calledra di

S. Massimo, non soltanto l'allribuzione

di una alta dignita, ma l'esaltazione del

contributo che !'Uomo di lede e di cultura

reca all'azione della Chiesa in questa

epoca storica segnata dall'impronta del

Concilio Vaticano Il.

L'Amministrazione Comunale si la

interprete del sentimento di tulla la

cilladinanza nel rivolgere al Cardinale

PELLEGRINO un caloroso saluto.

Il SI NDACO

GIUSEPPE GROSSO

più profonde quanto più ad esse è connaturata quel–

la modestia ed umiltà che si sostanziano delle virtù

del cristiano,

I torinesi comprendono che i Suoi compiti e la Sua

missione operano in una sfera che va al di là dei

confini della Diocesi; ma essi sentono di quanto ne sia

arricchita la attività pastorale in questa ,Diocesi tori–

nese, che nelle sue componenti sociali ha una posi–

zione quasi paradigmatica a designare gli aspetti e i

problemi della società di oggi, nelle sue luci e nelle

sue ombre, in cui l'esigenza dello spirituale irrompe

dalle stesse carenze di quei valori economistici che

avrebbero la pretesa di surrogarlo .

L'impegno del vasto dialogo e dell'intensa opera in

cui la Chiesa, dopo il Concilio, è oggi impegnata,

potrà trovare vasta risonanza negli incontri vivi ed

umani di questa società torinese, nel complesso intrec–

ciarsi e muoversi delle componenti di essa, nei con–

fronti che esse comportano, nel moltiplicarsi dei ri–

flessi sullo stesso esplicarsi dei valori spirituali e del

fermento vivo del messaggio cristiano, nella ricchezza

varia e molteplice dei contatti con le masse dei fe–

deli, e colle manifestazioni della vita cristiana.

E

noi amiamo cogliere, espressa nella Sua personalità,

la continuità profonda fra la guida pastorale nella

società che caratterizza la Diocesi di Torino, e quella

collaborazione nel governo della Chiesa universale,

a cui, secondo la definizione del Sommo Pontefice,

Ella è oggi chiamato.

Eminentissimo Padre, conoscendo quanto Ella ri–

fugga dalla vuota forma, io sono certo che Ella abbia

sentito nelle parole spoglie e modeste che Le ho

rivolto, la sostanza del sentimento con cui oggi i to–

rinesi La accolgono, il calore dell'omaggio che Le

rende la Città di

T

orino,