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PARTE II — DESCRIZIONE GEOLOGICA

a constatare: 1° la prevalente natura ciottolosa delle masse

diluviali;

2° l ’intercalazione a diversi livelli di lenti argillose e sabbiose rispon­

denti a periodi di calma del poderoso lavoro di trasporto ed accumu­

lamento dei detriti di cui risultano formati i coni di deiezione ed il

diluvium.

Per alcune valli alla costruzione dei coni di deiezione succedette un

altro fenomeno, quello della invasione glaciale dall’alto delle valli allo

sbocco di esse e nelle regioni della pianura ad esso sbocco facienti sè­

guito. Donde escavazione nel cono di deiezione al suo apice di un bacino

limitato da archi morenici, produzione dei ghiacciai stessi. Ecco quindi

un’altra formazione

quaternaria

, la

glaciale antica

, rappresentata dalle

colline, dai rivestimenti morenici, in genere costituiti da una massa

fangosa, dura, compatta, inglobante detriti, frammenti rocciosi di sva­

riatissime dimensioni, a spigoli vivi od appena smussati, alcuni presen­

tanti facce levigate, striate. Questi materiali sono or più or meno sal­

damente uniti o per cementazione posteriore d’infiltrazione, o per il fatto

di essere immersi in fanghiglia glaciale resa compatta e resistente dalle

compressioni subite.

Fatti questi ai quali dovremo ritornare.

Conviene ora rannodare alle formazioni

glaciali

le

alluvioni glaciali

prodotte dai torrenti uscenti dalla massa del ghiacciaio; sono esse rap­

presentate da rivestimenti od espandimenti argillo-sabbiosi o semplice­

mente argillosi all’esterno degli archi morenici, da ghiaie e sabbie gros­

solane in pseudostratificazione, fluitate ed abbandonate in piani inclinati

a lieve pendìo verso l’esterno delle cerehie moreniche, depositi sabbiosi,

melmosi che si formarono per l ’istessa causa in aree contigue ai ghiacciai

presentanti condizioni speciali atte a favorire il ristagno delle acque ed

il tranquillo deporsi dei materiali fini in esse sospesi.

Notiamo ancora che anche posteriormente al ritiro dei ghiacciai co­

struttori degli archi morenici le acque da questi defluenti possono avere

trasportato e disperso a distanza i materiali fini formando un rivesti­

mento di argilla sabbioso-calcarea, il

loess

superficiale della nostra

pianura, così atto a trasformarsi in terreno coltivabile. È questa del

loess

una formazione posteriore dovuta alle acque di lavaggio superfi­

ciali, non solo in rispondenza di formazioni moreniche, ma ancora di

elevazioni rocciose preludianti alle Alpi; è il lento deporsi di materie

fine da acqua di scorrimento superficiale non ancora o non perfettamente

raccolta in correnti.

Posteriormente al fenomeno glaciale, cioè alla discesa dei ghiacciai

nelle basse vallate e nella pianura, s’iniziò il lavoro di erosione dei coni

di deiezione per opera delle correnti istesse che li avevano costrutti,