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PARTE II — DESCRIZIONE GEOLOGICA
revano tra isola ed isola cristallina ed i loro allineamenti, od anche
nelle ampie distese marine che di queste flagellavano il piede, rocce
paleozoiche, mesozoiche
e
cenozoichc:
astrazione fatta forse per qualche
formazione non prettamente marina, come per esempio gli schisti ad
antracite e rocce concomitanti del
carbonifero
, e le marne superiori
mio
ceniche
in rapporto con lembi gessosi nelle formazioni
cenozoiche,
la
grande maggioranza delle formazioni mentovate dalle
paleozoiche
alle
neozoiche (quaternarie)
sono depositi in fondo a masse marine.
Col termine del
pliocene,
piano
superiore cenozoico,
risponde pure il
termine della fase marina di queste nostre regioni, e le successive for
mazioni
quaternarie
sono di origine terrestre, fluviale, glaciale o lacu
stre ; epperò, nonostante che diversi geologi includano ancora alcune di
queste formazioni nel
pliocene,
noi crediamo più naturale, secondo l’or
dine di successione dei fenomeni tellurici, chiudere il periodo
pliocenico
colle sabbie marine fossilifere, ultimo rappresentante della lunghissima
fase marina nei passi nostri subalpini.
7. Formazione neozoica (quaternario antico e recente)»
È chiaro che al fenomeno classificatore, ordinatore della sedimenta
zione subentrando quello violento del trasporto di detriti e loro abban
dono quasi istantaneo a preferenza su superficie di terre emerse, le for
mazioni
neozoiche
non possono presentare come carattere loro la perfetta
divisibilità in istrati regolari, con separazione degli elementi fini dai
grossolani. Le formazioni
neozoiche
sono in massima accumuli di detriti
di aspetto svariato, di configurazione diversa a seconda le circostanze in
cui si formarono ed al modo di agire degli agenti costruttori : saranno o
per nulla, ovvero imperfettamente stratificate e classificate per grossezza,,
salvo certe eccezioni di non grande importanza. Se fossili si presentano,
questi non sono più di origine marina, ma terrestre o fluviale o glaciale
o lacustre.
Sulla nuova terra emersa, le correnti o meglio le acque non precisa
mente riunite in correnti che dal versante alpino ed appenninico scendevano,
si estendevano percorrendola vagabonde ed a corso incerto, ricolmando gli
stagni, le pozze ancor contenenti tracce di acque salmastre con allu
vioni or fine, or grossolane a seconda i casi ; mentre le acque correnti
tentavano e riuscivano a scavarsi i primi e poco profondi ed instabili
alvei una vegetazione rigogliosa dava alimento a torme di grossi pa
chidermi ed ecco ricuoprirsi le sabbie marine del superiore
pliocene
di
un rivestimento or più or meno potente di ghiaie e sabbie costituenti