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cogli schisti cristallini di Mont Chétif e Mont de la Saxe potrebbero

benissimo essere

carboniferi

, del che più avanti ;

Schisti alluminosi arenacei giallo-verdicci, che servono come pietre

coticulari ;

Talcoschisti quarzosi giallognoli, verdicci, passanti a quarzite;

Quarziti talcose di vario aspetto.

Nei lembi

secondarii

di Levone, Rivara, Vidracco, Lessolo, Montaldo

Dora troviamo misti ai calcari brecciformi del tipo Villanova ;

Argilloschisti gialli, rossicci e verdognoli;

Argilloschisti gialli, a frattura romboidale, fissili;

Argilloschisti giallo-verdicci;

Argilloschisti grigi di piombo, micaciferi;

Argilloschisti come i precedenti, con noccioli quarzosi, grafitici o

carboniosi ;

Schisti ftanitici violetti o rosso sangue;

Schisti ftanitici grigio-ro&icci con pagliette micacee, a granuli

quarzosi ;

Ftaniti diasproidi, rosso carne, rosso sangue, durissime, venate di

silice;

Impasti ftanitici duri e tenaci, varicolori, quasi paste porfiriche.

La formazione

secondaria giurasica

è rappresentata tra il Mont de

la Saxe, ed il Mont Chétif ed il monte Bianco da alternanze di schisti

grigio scuri argilloso-calcarei e calcari schistosi subcristallini, ed anche

cristallini, grigi, or più or meno ricchi di noduli quarzosi e calcari

spatici.

I calcari predominano verso il basso ed il mezzo della curva rientrante,

e gli schisti verso i margini rivelandosi questi più antichi, quelli più re­

centi, pel doppio raccordamento a destra ed a sinistra. Gli schisti sono

effervescenti, meno lucenti e meno intensamente colorati degli schisti

alluminosi del

carbonifero;

sono frequentemente ricchi di piriti in cri­

stalli cubici perfettissimi. I calcari si presentano talora molto fessurati

ed attraversati da reticolature spatiche. Il Favre cita il fatto di una

belemnite incontrata dallo Studer in queste rocce al Mont de la Saxe ;

attribuisce a residui di fossili certe macchie ferruginee facendole tracce

di ammoniti; non da questi fatti, ma da quello dello esame dei fossili

trovati dal Favre alla Mayaz nella vai Ferret svizzera e studiati dal

Desor si può argomentare che questi terreni appartengono, almeno pei

calcari, al

giurasico,

e più specialmente a

\Yargoviano,

tra l’

oxfordiano

ed il

coralliano.

DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI TORINO

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