

Bocce carbonifere.
— Queste sarebbero rappresentate da tre forme
petrografìche ben distinte nei loro caratteri, ma in sito passanti per gradi
l’una all’altro. Abbiamo, attenendoci alla posizione occupata nei monti
della Thuille, in basso dei grès e degli schisti ripetutamente intercalati
gli uni agli altri con prevalenza di schisti inferiormente, di grès supe
riormente, in alto una puddinga caratteristica.
Gli schisti neri ad antracite sono alluminoso-talcoidi in alcuni punti,
estremamente fissili a fogli paralleli regolari, neri o grigio-scuri, lucenti
con non rare iridescenze, tagliati da piccole faglie obbliquamente ai piani
di schistosità, qualche volta leggermente micacei, specialmente nei pas
saggi al grès, frequentemente ancora pieghettati, arricciati. Non di rado
si incontrano schisti leggermente verdognoli, od anche di color fulvo
chiaro, specialmente in vicinanza dei grès grossolani o della puddinga.
Il grès è grigio formato da quarzo granulare grigiastro azzurrognolo con
pagliette micacee, grigio-chiare disperse nella massa ora in venature,
ora confusamente: la roccia è fissile e difficilmente in strati di grande
potenza. La struttura può diventare più grossolana specialmente nel pas
saggio alla puddinga. Impoverendosi di quarzo granulare ed arricchen
dosi di elementi alluminosi finissimi fa passaggio agli schisti. Non sono
infrequenti alternanze ripetute di sottili straterelli arenacei e schisto-
alluminosi. La puddinga dalFavre, chiamata di Vallorsine, è così descritta
da questo geologo al paragrafo 521 della sua opera
Recherehes géolo-
giquesdans les parties de la Savoie, du Piemont et de la Suisse voisines
du M . Blanc,
« ....... il est formé (le terrain) de cailloux variés, liés
« entre eux par un ciment schisteux. En effet la pàté est un schiste rou-
« geàtre talqueux e micacé. Il renferme de cailloux en général quartzeux
« et arrondis, de grosseur variée, qui sont entourés d’un minee enveloppe
« fibreux ».
Noi le descrivevamo nei nostri
Studii geologici sulle Alpe Graie set
tentrionali
con queste parole: « La puddinga nella sua forma tipica è
« una congerie di noduli quarzosi bianco-giallastri, granulari, cementati
« da straterelli ondulati di grès antracitifero, ovvero di schisto giallo-
« gnolo, ma più frequentemente dal grès. Talora la puddinga è ad ele-
« menti schiacciati e quasi laminati ».
Aggiungeremo ora che nei monti a sinistra della Dora Baltea tro
vammo la puddinga rappresentata da noduli di quarzo grasso. È fre
quente il caso di una spiccata cristallinità assunta anche dal cemento,
indipendentemente da quella propria dei ciottoli, che oltre che appar
tenere a quarzo granulare cristallino, possono essere rappresentati da
altre rocce cristalline
arcaiche;
in tal caso i caratteri originarli delle
rocce perdono alquanto della loro evidenza e può l’assieme simulare una
DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI TORINO
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