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PARTE II — DESCRIZIONE GEOLOCICA

cune grandi masse non evidentemente stratificate, ma in banchi potenti

orientati come gli strati di rocce cristalline involgenti, a cui fanno pas­

saggio graduale mineralogicamente e strutturalmente, sono sedimentarie,

metamorfiche e non rappresentano altro che una

facies

speciale di esse

rocce involgenti, come e masse porfiriche di valle Chiusellae masse gra-

nito-sienitiche di Traversella e di Cogne. Le masse serpentinose interne

che passano a serpentinoschisti, a rocce schistose dori tiche o talcose

formanti massa colle altre rocce cristalline stratificate sono a considerarsi

di identica origine.

L’estensione di queste rocce per larghissimi tratti nella zona è anche

un argomento in prova di loro primitiva origine sedimentaria e di suc­

cessiva trasformazione per metamorfismo regionale.

Lo stesso possiamo ripetere per le dioriti passanti a dioritoschisti, a

scliisti amfibolici. La frequente presenza di carbonato di calce incorpo­

rato in straterelli in esse rocce sarebbe anche prova di genesi sedi­

mentaria.

Il Moijsisovics ne’ suoi studii sulle Alpi austriache riconosce un legame

intimo tra le rocce cristalline stratificate con rocce massiccie amfiboliche,

pirosseniche, granitiche, paragonabili alle nostre masse dioritiche, eufo-

tidiche, serpentinose, granitiche, lherzolitiche, sul perimetro della zona,

perchè si verifica tra queste e le prime un graduale passaggio, epperò

tutte ritiene sedimentarie metamorfiche. Le eufotidi e varioliti e ser­

pentine del Monginevro, le lherzoliti, eufotidi, serpentine degli sbocchi

di vai di Dora Riparia e di Stura, i graniti, le lherzoliti, le eufotidi,

le dioriti degli sbocchi di vai d’Orco, della Chiusella e della Dora Baltea

sarebbero da ritenersi per tal modo ancora come sedimentarie, meta­

morfiche, nonostante il loro aspetto massiccio e la loro struttura grani­

tica non di valore superiore a quello dell’aspetto massiccio e della struttura

granitica dei graniti centrali del Gran Paradiso, del M. Rosa, dei protogini

del M. Bianco e di Yalpellina. D’altronde un accenno a divisione in

banchi orientati in un dato andamento stratigrafico non manca mai. In

identica condizione sarebbero i graniti e le sieniti del Biellese, e i graniti

dal Biellese al Lago Maggiore. Il Gastaldi trattò nei suoi lavori della ge­

nesi delle

rocce verdi

, ed appoggiandosi sulle conclusioni di Palassou, di

Charpentier, di Virlet d’Aoust a riguardo delle ofiti dei Pirenei, di

Rivot, di Sterry Hunt e di Logan a riguardo delle rocce

arcaiche

del

Canadà, conchiude infine per la genesi sedimentaria di tutte le rocce

cristalline della

zona delle pietre verdi.

Considerando per parte nostra

come sedimentarie metamorfiche le rivelazioni porfiriche nelle rocce cri­

stalline nella provincia di Torino, non compromettiamo in alcun modo

la questione sulla genesi dei porfidi di Biella, di Borgosesia, di Arona,