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mento calcare, riducendosi poscia in terriccio bruno rossastro, sabbioso,

micaceo. Una varietà è formata dall’istessa pasta delle precedenti, ma

più irregolare, generalmente più grossa, ripiena di noduli lenticolari,

ghiandolari, di quarzo grasso con calcare dolomitico, spatico, giallognolo

o bianco: talora questi noduli sono involti in una patina talcosa, allu­

minosa, grafitosa, grigio-scura di ferro, come al Fréjus e nell’alto della

valle della Dora Riparia. La seconda varietà incontrasi di frequente

nelle valli di Lanzo, in valle di Susa, nell’alto della valle della Dora

Riparia.

Contrariamente a quanto asserivamo nei nostri

Studi geologici sul

gruppo del Gran Paradiso

, la terza varietà, che va distinta col nome

di

schistes lustrés,

da alcuni geologi ritenuti

triasici,

dobbiamo ora

affermare essere in rapporto con rocce magnesiache, serpentine, eufotidi,

dioriti, varioliti, quindi dobbiamo ritenerli come formanti parte della

zona di rocce

arcaiche

che attualmente ci occupa, mentre in allora pro­

pendevamo a staccameli per formare dei rappresentanti del

paleozoico

inferiore al

carbonifero.

Cade quindi puranco la distinzione o divisione

in due piani dei calceschisti che credevamo in allora necessaria.

Lasciamo in disparte le altre numerosissime varietà di calceschisti

attenendoci a queste principali descritte.

Anidriti-gessi.

— L ’anidrite saccaroide non esiste sul versante ita­

liano nelle nostre Alpi torinesi, ma si rivela assai potente nella massa

dei calceschisti, attraversata dalla galleria del Fréjus, sul versante savo­

iardo. Noteremo invece una piccola massa gessosa, proveniente probabil­

mente da incompleta idratazione di anidrite preesistente, a Cogne nelle

rocce cristalline soprastanti all’ammasso ferrifero della miniera di Licone.

Questo gesso nulla ha da vedere coi gessi più giovani,

triasici

, che si

sviluppano in altre località, per quanto presenti molti caratteri analoghi.

Abbiamo veduto il gneiss

centrale

e rocce equivalenti corrispondere al

laurenziano inferiore

dei geologi americani, corrispondenza che fu messa

in evidenza dal Gastaldi. Ora è questione di trovare il posto da darsi

nella serie cronologica a questa ingente massa di terreni cristallini che

dal gneiss

centrale

si innalza fino ai primi terreni fossiliferi e di certa

determinabilità, al

carbonifero.

Nei nostri

Studi geologici sul gruppo

<lel Gran Paradiso,

riportando alcune considerazioni dello Sterry Hunt

conchiudevamo che i terreni cristallini

recenti,

la

zona delle pietre verdi

del Gastaldi, corrispondevano alle serie di Adirondack, per la sua parte

superiore, cioè al

laurenziano superiore,

alla serie delle Montagne Verdi,

huroniano,

alla serie di Terranova,

precambriano,

alla serie

labradoriana

,

labradoriano.

11 Gastaldi conchiudeva egualmente facendo la

zona delle pietre verdi

DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI TORINO

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