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PARTE II — DESCRIZIONE GEOLOGICA

porto assai frequentemente ma non sempre, e senza che possa veramente

afferrarsi il graduale passaggio dall’una all’altra roccia. Una varietà verde

pomo chiaro, traente al celestognolo trovasi ancora nei monti lherzoli-

tici di Lanzo. Alcune masse serpentinose frammentate pur rimanendo

in posto furono imbevute di acque calcarifere, che deponendovi il car­

bonato di calce nelle screpolature e nei vani hanno originato delle belle

ofìcalci. Una bella roccia serpentinosa trovasi al Monginevro; è un im­

pasto granulare di feldispato labradorite compatto con grumi di serpen­

tino verde scuro, in alcuni ancora a caratteri diallagici od enstatitici:

evidentemente questa ofifelsite, se possiamo chiamarla così, è un’eufotide

in cui il diallaggio si è serpentinizzato, una prova della origine di certe

serpentine da trasformazioni di silicati magnesiaci anidri.

Lherzolite.

— Questa roccia per la prima volta da noi incontrata

nel 1869 in vai d’Orco ora va via riconoscendosi sempre più ampia­

mente, in genere nella parte esterna o vicino alla periferia delle rocce

prepaleozoiche

verso la pianura. Per lo passato si giudicava più ristretto

il suo sviluppo, giacché d’ordinario serpentinizzata alla superfìcie era

considerata come serpentina; ed ora è riconosciuto che molte serpentine

granulari a grana grossa sono internamente lherzolitiche. Si riconoscono

principalmente due varietà di lherzolite, una fina granulare, quasi com­

patta, di tinta bruna a frattura poliedrica, a frammenti naturalmente

spalmati di vernice serpentinosa lucente ; l’altra a grana grossolana con

i minerali costituenti assai ben distinguibili, il diopside per tinta verde

chiara, l’enstatite per colore giallo grigiastro, il peridoto pel colore

smeraldino ; una varietà pure a grossa grana e commista localmente a

quella finamente granulare, ha una tinta più scura, ed i minerali sono

meno facilmente- discernibili e trovasi nei monti tra la Stura settentrio­

nale e la Dora Riparia al Musineto ed a Camerletto.

La lherzolite contiene di frequente della cromite e punti neri di spi­

nello. In rapporto colla lherzolite citiamo una pirossenite spinellifera

dei monti Rossi (Baldissero Canavese), in masse lamellari grigio-violacee,

poco lucenti, strettamente compenetrate le une nelle altre con grosse

macchie nerissime lucenti di spinello: esposta all’aria diventa grigio­

violacea, grigiastra e presenta uno strano effetto colle sue macchie nere,

quali si otterrebbero da uno stillicidio di catrame cadente ad intervalli

sulla roccia grigiastra.

Eufotide.

— Questa forma petrografia si sviluppa specialmente verso

i limiti della zona

arcaica superiore:

sono i monti al disopra delle valli

della Stura, della Dora Riparia, quelli nell’alta valle del Pellice che

presentano le grandi masse eufotidiche.

La grana normale è sempre assai grossa più che in ogni altra roccia