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tati da schisti micacei, gneissici con intercalazioni amfiboliche; ripren­

dono però presto l’andamento ordinario di inclinazione poco accentuata

ad Ovest Nord Ovest e si trovano sormontati da un altro e più cospicuo

lembo di quarziti, gessi, carniole e calcari compatti, formazione

tria-

sica

del Séguret. È bene però notare che alla base delle quarziti esi­

stono rocce quarzose micacee talcose con minerali di rame che potrebbero

essere

permiane;

ciò però è molto incerto; il giacimento cuprifero po­

trebbe appartenere alla

zona delle pietre verdi.

Seguono i calcescisti in

grande massa con scarse lenti serpentinose fino a Bardonecchia e Mé-

lézet; ivi ai calceschisti vengono ad addossarsi pittoresche balze di cal­

cari compatti con gessi e carniole formanti la costiera dei Tre Re Magi,

ma più in alto compaiono sottoposte ai calcari, delle rocce micacee lar­

gamente e nodulari, a noduli quarzosi schiacciati, accompagnate in non

ben chiaro rapporto da calcare rossiccio, talcoso, quasi brecciato, ed alle

Grangie di Valle Stretta appaiono schisti talcosi, inglobanti minerale

ematitico, quarziti anagenitiche talcose a grani di quarzo bianco, roseo,

bruno; a queste sovrappongonsi quarziti bianche o verdicce alle quali

fanno seguito finalmente i calcari brecciati, semicristallini, a luogo ma­

dreporici, e con tracce di fossili, accompagnati inferiormente da car­

niole e gessi. Qui a noi pare di riconoscere nella roccia micaceo-nodulosa

un qualche cosa di rassomigliante alla puddinga del

carbonifero,

mentre

il calcare brecciforme talcoso ed insieme le anageniti sarebbero i rap­

presentanti del

permiano;

si sovrapporrebbero le quarziti, i gessi, le

carniole ed i calcari del

trias.

Più in alto ancora, presso il Tabor, le cosfe sono più chiare e mani­

feste; strati

carboniferi

in andamento di cupole molto depresse sono rap­

presentati da schisti con antracite ed impronte- di piante dell’epoca e

del grès caratteristico

carbonifero,

quale lo trovammo alla Thuille in

vai d’Aosta. Al

carbonifero

si sovrappongono anageniti poco sviluppate

permiane ;

infine le quarziti e le rocce calcari del

trias

che terminano

in alto al Tabor, con un calcare grigio cupo semicristallino, a noduli

schiacciati di tinta più chiara e patine rosse e brune meandriformi nei

piani di schistosità, a simulare quasi un portoro, e questa patina vari­

colore involge sinuosamente gli elementi nodulosi lenticolari come di

un conglomerato calcare schiacciato. Questa sezione sesta che procede

spezzata da Trana per l’alto del vallone del Sangone al Rocciavrè fino

allo spartiacque Chisone-Dora Riparia sopra Pragelato da Est ad Ovest,

poi taglia il contrafforte del Séguret da Sud Est a Nord Ovest e si di­

rige quindi ad Ovest per Bardonecchia e Valle Stretta al colle Lavai,

presenterebbe la seguente successione di formazioni : porzione esterna della

zona delle pietre verdi

da Trana fin sotto Giaveno per circa 4, 5 chi­

DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI TORINO

201