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PARTE III — GEOLOGIA ECONOMICA

tata nel canale di scarico dell’istesso torrente. Minori sono i timori che

può ispirare il torrente di S. Barthélemy, che formò puranco una grande

deiezione stabile oggidì, su cui sta l ’abitato di Nus.

Oltre la stretta della Plantaz, nella quale sono a temersi scoscendi­

menti sulla via di detriti

morenici

appollaiati sulle rocce a fianco, la via

giunge ad Aosta valicando i coni di deiezione di Quart, di S. Cristophe

ed altri minori, tutti assai pericolosi, pei loro torrenti che formano ra­

pide piene e scaricano materiali assai abbondanti.

A monte di Aosta la strada percorre sempre pendìi formati dalle de­

iezioni dei torrenti montani di sinistra, salvo che nel taglio in roccia

di Sarre; veri pericoli non esistono, chè assai assodati sono i diversi

coni di deiezione, ma non è impossibile la rovina di acque impetuose

carreggianti melme e massi per opera dei torrenti Cleurent, Chezalet,

Clusella e Yérogne.

Oltrepassato S. Pierre la valle si fa angusta, tormentata, sinuosa ed

assai rude, e la strada è quasi sempre su base di rocce; i pericoli a

temersi sono principalmente scivolamenti di masse di neve adagiate

su poggi inclinati latistanti, e scoscendimenti di rocce, ed irruzioni di

acque. Da Yilleneuve risale la via sulla destra della valle fino al ponte

di Équiliva; una piccola galleria permette ora più comodo il passo nella

gola di Pierre Taillée ; non sono molti anni, una dozzina forse, che un

trabocco di acque e rottami dal vallone di Vertosan recò gravi danni

alla strada ed al ponte presso Équiliva.

Ivi la strada entra in un grande bacino a pendii

morenici

della Salle

e di Morgex, e la strada sul fianco sinistro della valle non può incon­

trare difficoltà altro che al valico dei torrenti della Salle e di Pianavai

presso Morgex e dei furiosi canali rovinanti dalle pendici di M. Cormet.

Valicata nuovamente la Dora ci troviamo sulla destra allo imbocco

della valle della Thuille per cui sale la nazionale. Lasciamo questa mo­

mentaneamente in disparte e procediamo per la valle principale. L’an­

tica via di Courmayeur si staccava poco prima di giungere a Pré S. Di­

dier dalla grande strada del Piccolo San Bernardo e procedeva ad una

certa altezza sul fondo di valle per il fianco a piedi di M. Cormet ora

in pendio di frana, ora su piattaforma

morenica

per Palusieux e Ver-

rand. Se pericolo esisteva per essa strada stava nella discesa violenta

di acque e rottami dai numerosi canali scaricatori dal fianco della mon­

tagna a sinistra, ma l’imbasamento, per quanto detrítico, si presentava

e si presenta assai solido ; così si giungeva a Courmayeur senza grandi

salite e per una via non disagevole, nè troppo pericolosa. Queste masse

detritiche, frane e

morene,

formano balza verso Dora, e da questa balza

si hanno franamenti continui ; malaugurata fu l’idea di abbandonare