

4 7 8
PARTE III — GEOLOGIA ECONOMICA
torrente Buthier si perviene alla stazione di Aosta (m. 573) sulle allu
vioni della Dora.
In complesso il tracciato di questa ferrovia passa per un sèguito di
condizioni or più or meno pericolose, che esigono una continua sorve
glianza, e continui lavori di riattamento; alcuni tratti pericolosi pote
vano evitarsi se si fosse fatta una ricognizione geologica del tracciato,
cosa di cui nessuno si preoccupò ; è vero che la spesa di costruzione su
però del doppio la preventivata; è vero ancora che continue spese si ri
chiederanno per mantenere aperta la linea all’ esercizio! Spese di costru
zione, spese di manutenzione sarebbero riuscite minori se si fossero fatti
serii studi geologici preventivi.
Un progetto fu preparato nel 1881 per il prolungamento della ferrovia
ad un passaggio alpino, ed aprire così un nuovo valico ferroviario in
ternazionale, transalpino, vista la insufficienza della linea del Fréjus.
Coll’incarico dello studio geologico del progetto in questione, che faceva
capo ad una grande galleria sotto la catena del M. Bianco, abbiamo pub
blicato una relazione nello stesso anno, ed a quella rimandiamo per mag
giori particolari, riferendo qui le generalità per sommi capi. Secondo
questo progetto la ferrovia da Aosta si svolgerebbe in costa sulla falda
montana sinistra fino di fronte a Yilleneuve, ove con un grande viadotto
passerebbe sulla destra risalendo a mezzo di gallerie e tratti scoperti la
valle in rocce solide fino all’ Équiliva, donde si svolgerebbe in curva
nel bacino La Salle-Morgex, onde guadagnare in elevazione di livello ;
passerebbe poi nuovamente sulla destra. Fino a Morgex il tragitto non
presenta grandi difficoltà stante la solidità delle rocce nelle quali do
vrebbero perforarsi le gallerie. Dalla borgata Lavanchey (m. 962) dunque
la ferrovia si volgerebbe alla Dora, la traverserebbe e seguiterebbe verso
Pré-St-Didier a mezzo di due gallerie di 1040 e 1045 metri nel calce-
schisto di evidente e sufficiente solidità. A questo tratto succederebbe un
altro di 1170 metri allo scoperto da Pré-St-Didier a Champey su lembi
morenici
e detriti di varia natura. Poi si entrerebbe in galleria d’ac
cesso alla grande del M. Bianco, lunga 5525 metri con un dislivello di
44 metri, servita per la costruzione da tre pozzi delle relative profondità
di 72, 140 e 180 metri. Nel tratto della galleria d’accesso si presenta
una grande varietà di rocce, e sarebbero queste per ordine: schisti mi
cacei, quarziti, calceschisti, calcari con gessi con sufficiente solidità; poi
verrebbero calcari cavernosi, schisti ardesiaci, calcari cristallini ancora di
resistenza marcata; succedono rocce cristalline, quelle del M. Chétif, di
grande solidità; vengono in ultimo calcari schistosi e schisti ardesiaci
sufficientemente solidi;in complesso, se qualche brevissimo tratto esigerà
delle precauzioni, le condizioni geologiche sono per questa galleria d’ac