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PARTE III — GEOLOGIA ECONOMICA

si rivela tra Bardonecchia e Modane nel traforo del Fréjus, ed esso non

è un impedimento insormontabile al perfetto funzionamento di essa gal­

leria delle

Alpi Cosie.

Per ora la questione è in sospeso, e momenta­

neamente sotto silenzio, ma noi crediamo verrà nuovamente a galla ed

in tale circostanza saremmo fortunati di riprendere la parola a sostegno

del progetto.

'*

Si emise a sostituzione del progetto esposto, o meglio esisteva anche

precedentemente e venne dissepolto dall’obblio, un progetto del barone

Yautheleret, 'secondo il quale la ferrovia salita a Courmayeur si svol­

geva serpeggiando a forza di gallerie curve nelle viscere del monte

della Saxe, e poi guadagnato un certo livello procedeva a mezza mon­

tagna in modo da raggiungere il

thalweg

della valle della Dora di

Ferret a circa 1800 metri ; di qui una grande galleria di 7 chilo­

metri circa metteva nella valle Ferret svizzera, donde si sarebbe sceso

a Martigny nella valle del Rodano. Non consideriamo le difficoltà enormi

che presenterebbe tale discesa per una ferrovia dai 1700 metri ai 400

circa di Martigny; ma ci limitiamo a far notare l’instabilità grandis­

sima dei terreni sul versante a sinistra della valle Ferret italiana, l’in­

stabilità delle condizioni del

thalweg

per eventuali e possibili aumenti

dei ghiacciai che fin d’ora invadono già detto

tlialiveg.

Il tracciato poi

della grande galleria sarebbe parallelo alla direzione degli strati in rocce

pochissimo solide, come lo provano i grandi e continui scoscendimenti

che avvengono in quella regione. Non si tenne conto della inabitabilità in­

vernale di quei luoghi ove si troverebbero gli imbocchi tanto a Sud che

a Nord. Una perfetta ignoranza od una sublime noncuranza dello stato

geologico della regione da attraversarsi con la ferrovia può avere data

ragione ad emettere un tale progetto che si presenta assolutamente privo

del benché minimo grado di serietà.

Altro progetto fu messo sul tappeto di un passaggio con grande gal­

leria da Pré St-Didier a Scex sopra Bourg St-Maurice in Tarantasia con

uno sviluppo di non meno di 21 chilometri. Indipendentemente dalla

grande lunghezza della galleria attaccabile solo dai due imbocchi, con­

viene notare che essa sarebbe stata in salita assai forte stante la differenza

di livello esistente, in meno per Pré St-Didier, in più per Scex nella

valle dell’Isère. A diminuire la lunghezza della galleria si,sarebbe po­

tuto salire alla Thuille, a costo però di una o due gallerie elicoidali, e

dal piano della Thuille uscire a Sainte Foy in Tarantasia con una gal­

leria, di circa 10 chilometri e con una grande risvolta scendere poi a

Scex. Questa variante in perfezionamento avrebbe sempre richiesto una

spesa molto grave ed uno sviluppo chilometrico molto forte. Ammessa

però la possibilità di attuazione del progetto per le pendenze, rimangono