

516
PARTE III — GEOLOGIA ECONOMICA
prima che questa erosione avvenisse il Sansone lambendo il piede della
montagna della Miranda scendeva per l’alveo, ancora ben segnato dal
l’attuale Sangonetto, e piegava poi all’Est sotto a Piossasco seguendo il
solco tra il cono di deiezione del Chisone e quello della Dora Riparia,
raccoglieva il Chisola, e sull’attuale corso di questo torrente giungeva
al Po. In sèguito cominciò gradatamente a deviare verso Nord intac
cando prima il cono di deiezione della valle Susina, e tracce di alvei
successivi troviamo a Sud di Bruino, poi raggiunse l’estremo lembo
morenico,
e la formazione
morenica
andò gradatamente erodendo ed
asportando lasciando di essa un impalcato di
morena profonda
, imper
meabile, su cui dispose le sue alluvioni; così andò formandosi la ter
razza prima in
morenico
poi in
diluvium recente
che forma la sinistra
sponda del Sangone da Trana fino al suo sbocco nel Po. Ed anche sulla
idrografia sotterranea di questo tratto della valle del Sangone ritorne
remo più avanti. Intanto il Sangone che per derivazioni artificiali, per
assorbimento laterale perde molto delle sue acque da Trana fino quasi
a Beinasco, e prova ne sia lo stato grande di deficienza o di assoluta
mancanza di acque visibili che presenta nei mesi invernali e più nei
mesi estivi, a valle di Beinasco avendo eroso assai profondamente il cono
diluviale
della Dora Riparia, raggiungendo la riserva acquea profonda
di esso, il Sangone si riapprovvigiona di acque e la sua portata va via
aumentando scendendo verso il Po. Il tratto di attuale percorso del
Sangone da Trana allo sbocco nel Po si può calcolare, per le sinuosità,
in 27 chilometri con un dislivello da m. 350 a 217, quindi di m. 133
con una media pendenza di metri 4,93 per mille. La valle del Sangone
piccola e non molto elevata, per quanto ricca di conche e bacini, non
ha ghiacciai, epperò il Sangone è alimentato dalla fusione delle nevi
invernali; egli è per ciò che in primavera inoltrata la sua portata è
maggiore che in qualunque altra epoca dell’anno; aggiungasi che per
l’ubicazione della valle essa riceve e condensa molto bene i venti umidi
provenienti dalla valle del Po, in conseguenza la caduta di piogge è
assai abbondante nella stagione primaverile ed il portato di acque del
Sangone assai rilevante; ciò avviene anche nell’autunno ma in iscala
minore per ciò che l’acqua meteorica cade come neve in alto e vi si
mantiene fino alla seguente primavera. Dal premesso risulta ancor la sen
sibilità del Sangone alla deficienza di acque meteoriche nel forte dell’e
state e dell’inverno, moderata però dalla abbondanza di sorgive regola
trici. Le acque del Sangone sono ampiamente utilizzate per irrigazione
e per forza motrice. Secondo il Genio Civile la portata del Sangone
è di me. 4,8, ma non sappiamo a quale stagione si riferisca detta mi
sura, nè a quale sezione lungo il percorso del torrente essa corrisponda.