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PARTE III — GEOLOGIA ECONOMICA

intorbidamento durante le acque alte in questo tratto di percorso. Tanto

il corso principale quanto gli affluenti sono utilizzati per irrigazione

delle terre e per forza motrice destinata generalmente a molini ed a

segherie.

Nel bacino di Oulx immette la Dora di Bardonecchia o la Bardonecchia.

Questa si origina dalla fusione di nevi, da sorgive nei valloni di Ro-

chemolles, formato dal vallone principale e da quelli di Almiana e Val-

froide coi piccoli ghiacciai dei Fourneaux e di Yallonet, di Merdovine,

della Rho, di Valle Stretta, divisibile in quello della Donna e del Grand

Adritt, nei valloncini minori di Thures, delle Acles, di Puy Beaulard,

di Château Beaulard, di Savoulx o Constans e della Beaume. Questo im­

portantissimo affluente trae ancor acque da numerosi laghetti di erosione

glaciale

e sbarramento detrítico,

morenico;

le sue acque servono gran­

demente ad irrigazione degli ampii e ricchi coltivi del bacino di Bar­

donecchia, come forza motrice per segherie e pei compressori allo im­

bocco della grande galleria del Fréjus. Possiamo citare tra le conche

principali quelle delle Grangie di Valle Stretta, del piano del Colle, di

Bardonecchia e lo slargo di valle da Savoulx ad Oulx allo incontro

della Dora Riparia; queste conche e questi allargamenti di valle pre­

sentano riempimenti di fine alluvioni e di coni di deiezione. Tra i coni

di deiezione mentoveremo quello misto del piano del Colle, prodotto dai

torrenti Vallonet e del Chiot, quello degli Arnauds, prodotto dal torrente

omonimo, quello di Bardonecchia prodotto dai torrenti della Rho e di

Merdovine, quello di Beaulard e quello di Savoulx ; moltissimi altri se

ne incontrano di minore importanza. Merita un cenno speciale quello

della Rho formato dai rottami che scendono dalla costiera calcare dei

Tre Re Magi e che in tempi diversi ha invaso e sepolto parte dell’abitato

di Bardonecchia come si verificò nell’anno 1868; sono vere colate che

sboccano dal vallone della Rho, quando per opera del torrente ed in

forti acque si rompe l’equilibrio delle frane calcari che rivestono la co­

stiera nominata; queste colate formate di acqua e rottami ravvolgono

e seppelliscono gli edilizi senza rovesciarli e successivamente il torrente

escava la massa deietta e scuopre poco alla volta gli edifizi sepolti. Una

gran diga fu costrutta dopo il 1868 dal comune di Bardonecchia a di­

fendere il resto dell’abitato dalle invasioni del torrente. Le frane sui

fianchi della costiera si formano generalmente allo improvviso per sco­

scendimento, come avvenne per scoscendimento la frana che seppellì Bar­

donecchia circa 3 secoli or sono alle falde del monte delle Trois Soeurs, col

necessario trasporto dell’abitato sulla sinistra del torrente ; ancor oggidì

si vede benissimo l’imbuto di scoscendimento corrispondente allo infe­

riore cono di frana ricoperto da coltivi. Tanto le alluvioni che i coni