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DELLA PROVINCIA DI TORINO

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di deiezione sono ricchi di acque sotterranee che possono essere utiliz­

zate per uso domestico là ove escono a giorno sotto forme di sorgenti

nelle sponde di erosioni prodotte dalle correnti. Salendo alla Valle Stretta

poco oltre il piano del Colle s’incontra sulla destra del torrente una

copiosissima sorgente, o meglio un corpo d’acqua di quasi un metro cubo

di portata, che per numerose polle esce a giorno dal piano inclinato

detrítico alla base della Guglia Rossa; le acque di Valle Stretta sono

in alto della Grangia Vecchia assorbite in buona parte dalle frane che

formano rivestimenti alla base delle spettacolose pareti calcari di destra,

e sta in fatto che il torrente diminuisce di volume; queste acque scen­

dono sotterranee fino a che incontrano un banco di calcare che si con­

tinua da destra a sinistra appena inciso dalla corrente; allora le acque

fanno rigurgito e costituiscono quel curioso fenomeno delle Sette Fon­

tane, ad acque limpidissime.

Sopra alle Grangie di Valle Stretta sulla sinistra esistono le tracce

di un enorme scoscendimento dalla costiera dei Tre Re Magi, avvenuta

una quarantina di anni addietro; questo scoscendimento corrisponde ad

un banco di gesso eroso e sconquassato e seppellì i pascoli detti di

Gauna; le masse scoscese, più gli spostamenti del gesso, sbarrarono un

piccolo solco di convalle e le acque arrestate formano uno strano lago

di acque azzurre eminentemente selenitose, che filtrano e costituiscono

sorgenti abbondanti verso valle. I calceschisti dominanti in questo ba­

cino concorrono allo inquinamento delle acque durante le stagioni di

pioggia ; i calceschisti vanno in facile sfacelo e le pagliette micacee al­

terate e più ancora i rivestimenti alluminoso-grafitosi dei noduli quar­

zosi caratteristici di queste rocce in vai di Susa, dànno una grande

abbondanza di particelle di color grigio-plumbeo che impartono detto co­

lore ed il carattere melmoso alle acque della Dora Riparia, e formano

le bellette grigie sue proprie. Secondo un profilo del geometra Bruno

la Dora di Bardonecchia avrebbe un percorso di 27 chilometri con un

dislivello di 1890 metri, quindi una media pendenza di m. 70 per mille.

Nel bacino Oulx-Salbertrand non immettono, oltre alla Dora di Bar­

donecchia, che torrentelli scendenti dal Séguret a sinistra, e dai monti

Genevris, Blegier ed Assietta a destra, e non sono di grande importanza

tranne forse quello delle Gorge a sinistra. Da Oulx fino a Serre la Voute

detto bacino misura circa 8 chilometri lungo il corso della Dora, con un

dislivello da metri 1100 a 1025, cioè di m. 75 con una pendenza media

di m. 9.27 per mille. Dapprima in alto è una pianura coltivata a prati, che

va difesa contro le inondazioni traboccanti con dighe e ripari, poi si

trasforma in un immenso ghiado invaso da acque d’infiltrazione che

ristagnano in pozze d’acqua limpidissima; è costituita, come chiaro si