Table of Contents Table of Contents
Previous Page  549 / 762 Next Page
Show Menu
Previous Page 549 / 762 Next Page
Page Background

DELLA PROVINCIA DI TORINO

5 2 5

dere avanti diremo ancora come sui fianchi montani le acque di scorrimento

superficiale incontrando una placca

morenica

scorrono parimenti tra

morena

e roccia e vanno a formare sorgenti al limite inferiore

morenico ;

non è che

la

morena

assorba l’acqua come spugna, e poi la ceda lentemente in sor­

genti; il materiale

morenico

conservato co’ suoi caratteri originarli è

formato da melma indurita in cui stanno immersi frantumi di varia

mole, ma il tutto per la compressione ricevuta dalla massa glaciale è

fortemente consolidato, collegato, epperò è perfettamente impermeabile

all’acqua; ovunque si ha

morenico

non disaggregato nel corpo di esso

le sorgive mancano, le acque vi scorrono sopra e passano tra roccia e

morenico;

di questo fatto potemmo acquistare prova in molteplici cir­

costanze ; le

morene

non si imbevono di acqua se non già allo stato di

sfacelo, cioè dopo asportata per lungo stemperamento la parte melmosa

indurita, che agisce come cemento ai detriti grossolani. Da questo modo

di presentarsi delle

morene

in istato di perfetta conservazione, noi ci

spieghiamo la stabilità loro, presentando in alcuni casi muri verticali

solidissimi, quali di vere rocce, ed anche nel caso di perforazione pei

canali e gallerie ferroviarie. Per gli altri detriti in genere

clappeys

o

cassère,

frane, ecc., l’imbevimento avviene, ed al piede delle masse de-

tritiche stanno le sorgenti ; così si spiegano le fontane a grandi eleva­

zioni nelle valli, nei valloni e sui fianchi di montagna.

Nel seno di S. Ambrogio il ghiacciaio trovava una forte resistenza

nella diga sotto alveale rocciosa che dalle rupi di Avigliana, per l’iso-

lotto roccioso a sponda di Dora, e per lo sperone di Torre del Colle

sbarra obliquamente la valle. Questa diga continua colle rupi a Sud

del castello e la costiera di Moncuni; essa vigorosamente arrotondata

dal ghiacciaio obbligò questo a scindersi in due correnti, come già di­

mostrammo altrove in questo stesso lavoro ; una delle correnti, la minore,

si portò al Sud Sud Est espandendosi verso Sud Ovest, l’altra, la mag­

giore, scese lungo valle e si espanse da Bruino a Casellette; la vai­

letta di Beano segna il solco di giustaposizione tra le due correnti, che

per l’espandersi prepotente della maggiore vennero ad allineare quasi a

contatto le loro

morene laterali

di destra della corrente di sinistra, di

sinistra della corrente di destra; e qui appunto la ricchezza di acque

della valletta di Reano è dovuta al fatto della poca o nessuna pene­

trazione delle acque piovane nella massa

morenica

, a riprova di quanto

più sopra; e nei solchi

morenici,

per l ’ impermeabilità del materiale

sottostante, si formano riserve superficiali acquee delle quali una ap­

provvigiona la condotta di acqua della città di Rivoli. Ma torniamo

all'argomento.

Il ghiacciaio in corrispondenza appunto degli intoppi e presso al suo