

DELLA PROVINCIA DI TORINO
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dere avanti diremo ancora come sui fianchi montani le acque di scorrimento
superficiale incontrando una placca
morenica
scorrono parimenti tra
morena
e roccia e vanno a formare sorgenti al limite inferiore
morenico ;
non è che
la
morena
assorba l’acqua come spugna, e poi la ceda lentemente in sor
genti; il materiale
morenico
conservato co’ suoi caratteri originarli è
formato da melma indurita in cui stanno immersi frantumi di varia
mole, ma il tutto per la compressione ricevuta dalla massa glaciale è
fortemente consolidato, collegato, epperò è perfettamente impermeabile
all’acqua; ovunque si ha
morenico
non disaggregato nel corpo di esso
le sorgive mancano, le acque vi scorrono sopra e passano tra roccia e
morenico;
di questo fatto potemmo acquistare prova in molteplici cir
costanze ; le
morene
non si imbevono di acqua se non già allo stato di
sfacelo, cioè dopo asportata per lungo stemperamento la parte melmosa
indurita, che agisce come cemento ai detriti grossolani. Da questo modo
di presentarsi delle
morene
in istato di perfetta conservazione, noi ci
spieghiamo la stabilità loro, presentando in alcuni casi muri verticali
solidissimi, quali di vere rocce, ed anche nel caso di perforazione pei
canali e gallerie ferroviarie. Per gli altri detriti in genere
clappeys
o
cassère,
frane, ecc., l’imbevimento avviene, ed al piede delle masse de-
tritiche stanno le sorgenti ; così si spiegano le fontane a grandi eleva
zioni nelle valli, nei valloni e sui fianchi di montagna.
Nel seno di S. Ambrogio il ghiacciaio trovava una forte resistenza
nella diga sotto alveale rocciosa che dalle rupi di Avigliana, per l’iso-
lotto roccioso a sponda di Dora, e per lo sperone di Torre del Colle
sbarra obliquamente la valle. Questa diga continua colle rupi a Sud
del castello e la costiera di Moncuni; essa vigorosamente arrotondata
dal ghiacciaio obbligò questo a scindersi in due correnti, come già di
mostrammo altrove in questo stesso lavoro ; una delle correnti, la minore,
si portò al Sud Sud Est espandendosi verso Sud Ovest, l’altra, la mag
giore, scese lungo valle e si espanse da Bruino a Casellette; la vai
letta di Beano segna il solco di giustaposizione tra le due correnti, che
per l’espandersi prepotente della maggiore vennero ad allineare quasi a
contatto le loro
morene laterali
di destra della corrente di sinistra, di
sinistra della corrente di destra; e qui appunto la ricchezza di acque
della valletta di Reano è dovuta al fatto della poca o nessuna pene
trazione delle acque piovane nella massa
morenica
, a riprova di quanto
più sopra; e nei solchi
morenici,
per l ’ impermeabilità del materiale
sottostante, si formano riserve superficiali acquee delle quali una ap
provvigiona la condotta di acqua della città di Rivoli. Ma torniamo
all'argomento.
Il ghiacciaio in corrispondenza appunto degli intoppi e presso al suo