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termine spalmò il fondo di valle, sulle masse del

diluvium recente,

un

forte strato di

morena profonda

impermeabile ; ne venne di conseguenza

che le acque scendenti nel

diluvium recente

furono imprigionate nelle

profondità da questo soffitto impermeabile di

morena profonda,

ed al

disopra di questa alluvioni porose imbevute di acque, che sono impos­

sibilitate a scendere nelle profondità, costituiscono una riserva acquea

più superficiale. Di quanto qui affermiamo abbiamo le prove di fatto.

A S. Ambrogio si costrussero pozzi a varie profondità; alcuni di essi

scesero fino al livello della

morena profonda

e diedero acqua apparte­

nente alla riserva superficiale nelle alluvioni; altri traforarono l’impal­

cato o pavimento di

morena profonda

molto compatto: questo appena

perforato le acque già rinvenute scomparvero, giacché quelle acque ap­

partenenti alla riserva superficiale e rattenute in alto dal pavimento

in questione, questo perforato s’inabissarono come in un pozzo assor­

bente nelle masse porose del sottostante

diluvium;

non è che scendendo

ancora a 9, 10, 12 metri anche 14 di profondità che si raggiunse la

riserva profonda nel

diluvium

e la riuscita dei pozzi fu assicurati.

Questo ci risulta da informazioni desunte da chi o aveva ordinato o

aveva messo mano all’apertura di quei pozzi in S. Ambrogio. La riserva

acquea superiore è rivelata poi dalle sorgenti che ovunque appaiono

nelle terrazze di erosione per opera della Dora a destra. Più a valle

l’ostacolo della diga rocciosa determina rigurgito tanto nella riserva su­

periore che nella inferiore, per quanto l’una e l’altra abbiano libero il

passo oltre la diga, la quale non preclude la via in modo assoluto, ma

obbliga le acque a rialzarsi per superarla; ed ecco che in forza di

questo rigurgito il livello d’acqua superiore giunge fino a fior di suolo

od a poca profondità come lo provano i ristagni tra S. Ambrogio ed il

ponte per Almese a Torre del Colle, non dovuti a trabocchi di Dora

come erroneamente da taluno si crede, che la Dora nelle sue più forti

piene traboccanti non arriverebbe in quelle contingenze, che anzi essa

funziona da attivo emungitore ; ed è da questa riserva superficiale che

la Società per l’acqua potabile di Torino credette poter ricavare nuovo

quantitativo a provvista di questa nostra Torino. Il rigurgito si fa sen­

i tire anche nella riserva profonda e questa acquista una forza di ascen­

sione per cui l ’acqua viene a giorno anche da 12, 13 e 14 metri di pro­

fondità; ben inteso a mezzo di tubi che infissi a quella profondità at­

traversino l’impalcato impermeabile della

morena profonda.

Quanto

esponemmo risulta dalle prove di fatto desunte dai 10 a 12 tubi in­

fissi dalla Società dell’acqua potabile di Torino lateralmente alla strada

che mena da S. Ambrogio a Almese. Conviene aggiungere che le falde

acquee profonde o lenti di acque sono multiple a varii livelli e che

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PARTE III — GEOLOGIA ECONOMICA