

si incontrano a Chiomonte, a Salbertrand ed alla destra della Dora, a
Salbertrand, Savoulx, Rochemolles sulla sinistra della Bardonecchia e
nell’alta valle della Bardonecchia fino alla valle principale per Beaulard,
nei territorii a sinistra della Dora da Oulx al Monginevro nel vallone
di Thures. Dobbiamo notare un bel calcare mandorlato a lenticelle
schiacciate grigie con rilegature violette nella comba del Vallonet, sopra
il Mélézet, che è escavato come materiale ornamentale; uguale calcare
ma a mandorle più schiacciate grigie con venature grigio-brune gial
lastre trovato al Tabor e nel vallone della Donna, sempre nel territorio
del Mélézet. Si può considerare come in conglomerato calcare a cemento
argilloso-alluminoso; forma l’ imbasamento dei calcari
trìasici
in rap
porto con schisti argillosi violetti, o grigio-scuri o verdi. È frequente
poi il calcare tufaceo che tagliato in dadi serve molto bene per mate
riale da costruzione.
Le quarziti sono in qualche punto escavate per materiale di pavi
mentazione e tegolare, come presso Oulx.
Il
gesso forma delle lenti assai numerose ora niviforme, terroso,
bianco o giallognolo per inquinazione, ora invece quasi saccaroide, più
compatto ed omogeneo, il colore è variabile dal bianco immacolato al
venato di violetto al giallo. Cave di gesso troviamo a Chiomonte, nei
dintorni di Savoulx, nel vallone di Thures sopra a Bousson, a Cesana
nella regione
Simière,
al Mélézet nel valloncino degli Arnauds, alle
Grangie di Valle Stretta. Gesso niviforme poi troviamo presso il lago
del Moncenisio. A Savoulx ed al Mélézet è fatta oggidì estrazione in
grande di gesso, che viene cotto in fornaci.
5°
Quaternario, Neozoico:
le
morene
provvedono ciottoioni spaccati
come materiale da costruzione.
Si cita l’oro nativo rinvenuto in certe terre ocracee di sfacelo montano
ad Oulx. Non abbiamo mai potuto avere idea precisa della località ove
si incontrò quest’oro nativo citato ; dobbiamo riferire al riguardo come
numerose testimonianze di venute ad intervalli di savoiardi che raccol
gono certe terre rossastre, rosso-giallastre in rapporto con carniole,
calcari terrosi, alterati del
trias,
nelle quali dicesi trovansi granelli
microscopici di oro nativo; forse la terra aurifera di Oulx proviene
dalle balze calcari del vallone della Beaume. Come poi trovisi l’oro, e
come provenga in esse terre è questione molto difficile a risolversi, am
messo che si abbia un fondo di vero in quanto dicesi; potrebbe spie
garsi colla decomposizione perfetta di solfuri plumbo-argento-auriferi che
in nidi occupino le masse calcari; ed infatti abbiamo constatato la
presenza delle galene argentifere nel
trias
calcareo di valle di Susa.
Piuttosto prende posto nel
neozoico, quaternario
la torba. Fin dal 1826
DELLA PROVINCIA DI TORINO
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