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DON BOSCO SANTO ITAL IANO

contano per lo storico come fenomeni creativi sono

gli atti di volontà che scavano l’alveo, le pietre

miliari che segnano la strada. Uno di questi fatti

compiuti, positivi ed estremamente significativi, ap­

punto come pietra miliare, è la definizione delle

funzioni della nuova Congregazione Salesiana e dei

suoi caratteri fondamentali nei rapporti con lo Stato

e comunque con la vita odierna del popolo. È sopra­

tutto impressionante la chiusa della definizione tolta

dall'eterna e divina verità del Vangelo e scritta e

dettata alla vigilia del 1870, così come la scriverà e

la dirà un altro Pio. lTndicesimo, nel 192q riconci­

liando Stato e Chiesa:

dare a D io quello che è di D io

e a Cesare quel eh’è di Cesare.

Questa lo sappiamo non è la sola, singolare, mi­

racolosa. provvidenziale coincidenza nella vita di

questo Santo. I^i Congregazione Salesiana ha, dalla

sua fondazione, i caratteri che Don Bosco le ha

segnati e che Papa Pio IX ha col Suo Supremo

Magistero così lucidamente sanzionati precisandoli

in perfetta sintesi. Qualcuno ha voluto trovarvi sem­

plicemente i segni del tempo. Io vi leggo il senso

della Storia: un legame vivo fra il passato e l’avve­

nire, così come lo sviluppo prodigioso, ben lungi

dall'avere raggiunto anche oggi i suoi termini ultimi,

dimostra con la evidenza dei fatti che è la evidenza

della storia.

Ho inteso parlare di democrazia, come segno del

tempo per definire il santo cammino di Don Bosco

verso il popolo. Il gusto di questa parola va diven­

tando, se Dio lo voglia, fuori di moda dopo tanti

danni che ha portato alla autorità dello Stato ed

anche a quella della Chiesa, non meno che alla stessa

Carità della Santa Madre. Democrazia è antitesi di

Gerarchia che rimane pur sempre, e non soltanto

nella etimologia del termine, Governo Sacro. Demo­

crazia significa, anche qui non soltanto nel valore

etimologico, comando livellato ed anonimo di plebe

ed esclusione di ogni altra classe del popolo. 11 girare,

come si è fatto troppo intorno al termine per acco­

modarlo non può variare e non può sopprimere la

storia di tutto un secolo che nasce con quel nome

da una rivoluzione atea, combatte la fede con la

massoneria e si spegne nel marasma marcescente dei

parlamenti massonici, soppresso un po’ per tutti dal

Fascismo Mussoliniano restauratore di ogni autorità

legittima che discenda dalla tradizione e dalla fede

del popolo e sappia rimanervi.

Per definire l’opera di Don Bosco è necessario

usare, non la parola che significa comando della

plebe; ma tre altre parole che si riassumono in so­

stanza nel più alto senso etico del concetto cristiano

della Carità fatto del resto senso romano. Quello di

Don Bosco è

amore del popolo,

di tutto il popolo.

Che Egli incominci a rivolgersi agli umili, ai dise­

redati

dalla

fortuna, ai derelitti, agli abbandonati,

lo fa non in quanto trascuri o comunque non ricerchi

una maggiore o più completa azione; ma in quanto