

Così, per volontà di gerarchi, per tenacia
di dirigenti e gioia di aderenti il Palazzo del
popolo, (atto casa del lavoro italico, è oggi
riaperto ad ogni feconda e patriottica opera.
Dal cortile vigila la pensosa figura di Amos
Maramotti, che sortì suo martino in una agi-
S i n d a c . i i C a r l a e S t a m p a . B . b l i o t e c a
tata notte di primavera del 1921: la cara
trai, dell’Alimentazione e quelli del Teatro.
1 Sindacati Poligrafici e quelli del Teatro
sono corredati di importantissimi organi as
sistenziali e di collocamento, e per ciò, oltre
che l’opera squisitamente sindacale del con
tratto, compiono una vera funzione di disci-
plinamento degli elementi, assurgendo, so
pratutto gli orchestrali, ad espansioni altis
sime di arte.
I lavori di adattamento, e forse sarebbe
più proprio dire di rifacimento, si iniziaro
no nella primavera del 1928 sotto la gestio
ne della S. A . del Fascio, per continuare poi
nell’aprile del 1929 sotto la direzione del
l'ingegnere della Confederazione Nazionale
dei Sindacati Fascisti dell’ industria, Tom-
maselli e dell’ ing. Ferroglio.
II palazzo ha una cubatura di 30.000 me.
circa, e la superficie totale del locale e cor
tile è di mq. 1500, l ’altezza massima dell’e
dificio è di 25 metri, le stanze sono in nu
mero di 83 compresi i saloni.