

prima, la « Giovanni Prati » dopo e oggi
nuovamente la scuola « Giovanni Rayneri »
in corso Valentino dove ogni sera si danno
convegno numerosi allievi, vivaci sì, ma
sempre educati e disciplinati.
A tutt’oggi sono venticinque mila gli
alunni che nella Scuola Serale « Vittorio
Bersezio » hanno attinto quella istruzione
professionale, commerciale e filologica che
è tutta a vantaggio dell’ industria e del com
mercio italiano e le numerose lettere che da
ogni parte d'Italia e fin dalle lontane Ame
riche giungono al suo direttore, dicono il
buon ricordo che gli ex-allievi nutrono sem
pre per la loro scuola.
La retta che gli allievi della « Bersezio »
sono tenuti a corrispondere quale tassa sco
lastica è tenuta ad un livello più modesto di
quanto possano consentire le reali necessità
della scuola. Ciò non toglie alla saggezza
del suo direttore di adottare non poche con
cessioni intese ad agevolare le famiglie bi
sognose e quelle numerose.
Altra concessione è l'iscrizione gratuita ai
militari del Presidio di Torino. Tale facili
tazione che trova la sua ragione di essere in
necessità contingenti, fa sì che ogni anno
accorrano numerosi i militari, esempio co
stante di disciplina di seria compostezza e
di tenace buona volontà che si ripercuote
sui compagni borghesi.
Per volere del suo solerte direttore, che
per la scuola ha la passione del missionario,
vengono ogni anno tenute conferenze istrut
tive, come quella che ancora vive nella men
te di tutti gli allievi sui
Provvedimenti da
prendersi in caso di caduta al suolo di fili
conduttori di elettricità,
conferenza che ebbe
l ’onore di essere stampata a cura del Muni
cipio nostro e distribuita ai numerosi allievi
guardie municipali. Altre conferenze sulla
legislazione del lavoro, sul cooperativismo,
sulle forme di previdenza economica, ven
gono tenute ogni anno con grande soddisfa
zione degli allievi che accorrono volontieri
a queste lezioni straordinarie come quelle
che più li interessa da vicino Nessuna oc
casione, nessuna ricorrenza patriottica, è
lasciata passare senza la sua adeguata con
ferenza illustrativa che, istruendo, contri
buisce efficacemente a quella forme, eione
del carattere italiano che tanto sta a cuore
al Duce nostro, maestro tra i maestri dell’e
ducazione e della istruzione della gioventù
italiana.
Alle conferenze vanno aggiunte le pas
seggiate istruttive al Parco della Rimem
branza, le visite ai Musei cittadini, ai vari
stabilimenti industriali (cave di Cogne, ve
trerie di Asti, cantine Gancia, cartiera Bur-
go, ecc.) dove gli allievi si rendono pratica-
mente conto della vita
he pulsa nel
la scuola come neH’officina, vita nuova che
è il frutto ambito di una maggiore coscienza
della massa operaia che sotto l’egida del Fa
scismo rigeneratore di sane energie, si av
via verso gli alti destini a cui è chiamata
l ’ Italia.
Le materie scolastiche oggetto delle lezio
ni seralmente impartite nella scuola, sono
raggruppate in tre sezioni costituenti, cia
scuna, un corso a se.
Un corso che ha dato frutti insperati, co
stituendo una delle maggiori soddisfazioni
morali, è quello per analfabeti, ideato e vo
luto dall’attuale direttore della « Bersezio»,
corso frequentato da un numero sempre più
ristretto di allievi, poiché la grave piaga del
l ’analfabetismo in Italia va ormai scompa
rendo, grazie all'opera energica e risoluta
del Governo Fascista, che con sagge leggi
e con riforme intelligenti, ha migliorato
grandemente la scuola primaria rendendola
accessibile a tutti, anche ai figli delle più
lontane regioni montanare, ormai abituati a
considerare la scuola, privilegio dei più for
tunati.
Da cinque anni poi, venne istituito dal