

Fascista — i lavoratori torinesi — riconsa
crando alla Patria questa Casa — i gagliar
detti inchinano — memori e riverenti ».
La fucina del lavoro torinese ha quindi la
sua ara : l ’avvenire è certo.
F R A N C E S C O R U E L L A
(I)
N. d. R.
— Non è inopportuno ricordare breve
mente la notevole partecipazione morale e finanziaria del
Comune a favore dei Sindacati. In origine il Palazzo di
corso Galileo Ferraris era stato acquistato dalla Soc. An .
Casa del Fascio allo «copo di istituirvi la sede del Par
tito Nazionale Fascista. In questa operazione intervenne
il Comune con deliberazione 5 ottobre 1927, accordando,
oltre ad un concorso a fondo perduto, l’anticipazione di
un m ilione da rimborsarsi in trenta annualità, senza in
teressi.
Quando la Federazione decise lo scorso febbraio di co
stituire la sede del Palazzo Littorie nel fabbricato dell'ex-
officina Carte e Valori in via Carlo A lberto, di proprietà
municipale, avvenne il trapasso della proprietà dello «la
bile di corso Galileo Ferraris dalla predetta Soci tà Casa
de! Fascio alla Confederazione dei Sindacati farcisti d ell'in
dustria. A questo trapasso diede incondizionata ed en tj
siastica adesione la città di Torino, consentendo che i Sin
dacali medesimi godessero del beneficio del mutuo di fa
vore, senza interessi, che in un primo tempo era «tato con
cesso per l'erezione della Casa del Fascio.