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posizione armonica, con una logica ecce­

denza di amido e di zucchero, e con un giu­

sto rapporto di sostanze azotate e di grassi.

Infatti la quantità di zucchero impiegata

in questi prodotti — biscotti a pasta soffice

e a pasta secca — è variabilissima, spingen­

dosi dal 18 ad oltre il 35 per cento e così

pure la quantità dei grassi oscilla intorno al

10-20 %. Quando si pensi che gli idrati

di carbonio (amidacei e zuccheri) sviluppa­

no 4 calorie ogni grammo in peso, mentre

i grassi arrivano a dare ben 9 calorie col­

l’ identico peso di un grammo, è facile in­

tuire quanta... legna e quanto... carbone

vengono offerti alla macchina umana colla

somministrazione di un cibo perfetto come

il biscotto il quale non va ritenuto come un

lusso di signori.

Sciocco pregiudizio questo se si den con­

to che altri cibi destinati all’alimentazione,

ed acquistati anche dai meno abbienti, non

costano da meno dei biscotti e non sono

altrettanto adatti ad una refezione sana e

nutritiva.

Il pane fu l ’unico ed il primo alimento

dell’ umanità e questa sua affermazione at­

traverso ai secoli gli viene dal fatto di essere

il cibo più nutriente, il più economico e

1

’ indispensabilissimo.

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biscotto non ha la pretesa di sostituire

completamente il « re » degli alimenti ma

potrebbe benissimo sostituire il pane ingom­

brante nella colazione mattinale e dovrebbe

figurare tutti i giorni a tavola come ottimo

« dessert » . Il biscotto deve essere la me­

renda dei piccini e lo spuntino dei grandi.

Una delle ragioni per

" ' ‘alia si trova

ancora nel periodo infantile deU’ industrìa

biscottiera va ricercata nel fatto che in Ita­

lia, non esistevano in passato grandi stabi-