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>i è >\olio a Torino dal 23 al 28 di settembre, nel
palazzo della Moda al \ alenlino. il primo Conve
gno Mercato della Modisteria.
I.a importante e geniale manifestazione è stata in
detta d a ll'En te Nazionale della Moda in accordo
con la Federazione Nazionale Fa-ci«ta Industriale
d e ll'M ih iJiam en to . la Federazione degli Artigiani
ed a ltri En ti sindacali e corporativi interessati alla
attività di questo diffìcile «ettore della Moda.
Nel clima guerriero che anima la Nazione tutta,
l'aver potuto condurre al successo una manifesta-
/ione del genere costituisce la migliore prova della
-erenità con la quale il popolo italiano va incontro
agli eventi e non rallenta il ritmo della sua prepa
razione per le conquiste pacifiche che nel prossimo
domani vittorioso saranno il segno della sua vitalità.
Il tema proposto alla Mostra-Convegno era parti
colarmente delicato, trattandosi di dimostrare con
>lelle riuscite prove, la maturità delle nostre Case
ad assumersi il ruolo di creatrici della Moda ed a
^istituirsi a quei centri stranieri che in un tempo
non lontano dettavano le^jri assolute in questo set
tore.
Duplice era l'assunto del tema. Tn lato riguar
dava i confezionatori, e cioè le case di modisteria,
dalle quali si desiderava la creazione di nuove ed
originali foggie. che mantenessero peraltro il sano
equilibrio estetico dominante in tutte le manifesta
zioni della nostra intelligenza artistica; il ««rondo
lato, prettamente autarchico, concerneva i produt
tori di quelle innumerevoli materie prime che con
corrono alla formazione del capitello, dagli indi-
•pensabili fe ltri o paglie, ai più minuti e fantasiosi
ornamenti della nnidi-teria.
\ Mostra Mercato conclusa si può affermare che
entrambe le categorie «lei confezionatori e dei pro
duttori hanno superato la non facile prova.
I confezionatori hanno esibito, alla ristretta ed at
tentissima cerchia di competenti e di interessati,
una numerosa serie di modelli da mattina, da po
meriggio e da sera che dimostrano la vena sicura e
felice dei nostri creatori.
Le collezioni dei modelli comparsi alla Mostra M e r
cato di Torino hanno sicuramente confermato nel
loro complesso la scomparsa dell'esotica e ridicola
fogsia delle minuscole calotte in cerca di un assurdo
equ ilibrio, delle velette a paralume che oscuravano
i visi delle nostre donne e del ciarpame stravasante
e talvolta buffonesco che ha troppo, e troppo a
lungo, imperversato.
Riaffiorano invece, intonati con grazia moderna,
motivi classici desunti da maestri del pennello e
svelte fiij^ie sportive lievemente mascolinizzate.
Sono scomparsi anche pii esotici ornamenti per lo
più a base di lucenti imitazioni di gio ielli, che vole
vano pretenziosamente arieggiare e com|ietere con
i diademi resali, ed in luoso si affermano le accon
ciature in tulle e sopratutto in quei finissimi tradi
zionali pizzi, che sono l'orgoglio delle ricamatrici
di tutte le nostre regioni.
Pe r d irettiva fondamentale d e ll'En te Moda ormai
Cattività della modisteria, dal cappello al più mi
nuscolo e trascurabile accessorio, è totalmente im
postata su un piano autarchico. E* per questa prov
vida d irettiva che si deve registrare la fine di ogni
influsso straniero sul nostro mercato e la capacità
attuale delle nostre case di determinare quali deb
bano essere di volta in volta le tendenze della moda
secondo la sensibilità italiana.
Ciò è constatabile nelle collezioni dei modelli di
nnidisteria che sono le prime a presentarsi a lla ri-