

eroismo
di quei misconosciuti croi clic sono 1 poli
ziotti. riuscendo, in tal modo, a dare a
Legittima difesa
quel tocco tehee che è la poesia dcH'incsprcsso. Poesia
clic in un interprete come Louis |ouvet trova il suo
strumento più sensibile. Mirabile è stato, intatti, l'il
lustre attore francese nella parte profondamente umana
del poliziotto, mentre gli altri attori, Bernard Blier,
Simoiie Kcnant e soprattutto la Su/v Delair si sono
presentati pressoché insudicienti alla parte loro affidata.
Altro tilm notevole c
('.tinto d'amore
di C . Brown,
film dedicato esclusivamente a quella squisita e nobile
figura di donna che é Clara Wieck. la moglie di
Scliumann. che dopo aver diviso con l'infelice musi
cista stenti c privazioni ed essergli rimasta al fianco
— angelica compagna — durante lo straziante periodo
della follia, riesce, dopo la morte del marito, a tar
conoscere e rifulgere nel mondo, attraverso la sua
bravura di concertista, il su ' gemo misconosciuto
mentre il disgraziato musicista era in vita.
Il film, pervaso di sentimento e traboccante di me
lodie squisite, ha il gran pregio di aver saputo evitare
li' scoglio del <• troppo sentimento ». pericolo abituale
a soggetti del genere, mantenendosi su un piano di
buon gusto e di grazia.
I
)i una rara potenza, l'interpretazione di Radu
nile Hepburn, bene affiancata da Paul Henreid e R o
bert Walker.
Anche
Assunta Spina
è un film azzeccato: merito
di Anna Magnani, incisiva e potente interprete, di
Fduardo De Filippo sceneggiatore e dialoghista, e di
Mario Mattoli che ha realizzato la bella commedia di
Salvatore ili Giacomo con tocchi ed accenti veramente
telici.
Ambiente e personaggi sono stati infatti resi con
rilic\o ed il dramma di Assunta Spina che s'innamora
ili un giovane funzionario del Tribunale mentre il suo
vecchio amante sconta 111 prigione la pena inflittagli
per aver egli dato una rasoiata alla ragazza, e poi si
consegna ella stessa alla giustizia quando costui, uscito
ili carcere, uccide pazzo di gelosia il giovane rivale
che nel frattempo si era stancato di Assunta, é tratteg
giato con sicura fermezza sullo sfondo di quella Napoli
popolaresca in cui Salvati're di Giacomo amò cercare
1 suoi migliori personaggi.
Coloriti e vivi, attorno alla Magnani altamente
drammatica, Titma ed Fduardo De Filippo ed An
tonio
Cerna.
Su un piano decisamente interiore, invece.
La
strada di ognuno
e
G li assassini sono aruora tra noi,
gli
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altri due tìlms apparsi sugli schermi torinesi nel mese
di giugno.
Il pruno, realizzato dal regista inglese B. Knowles,
é la patetica e ristucchcvolc vicenda di due donne
infelici che dopo aver sognato, amato e sofferto ognuna
per proprio conto, si trovano unite nella stessa delu
sione.
Il film, che di veramente notevole non ha che la
bellezza di Margaret Lockwood, avrebbe torse potuto
imporsi se tosse stato condotti' con meno esuberanza
di minuzie e con maggior sveltezza.
Il secondo,
( ìli assassini sono ancora tra noi,
é un
film discreto che riveste carattere d’eccezionaiità per
il solo fatto di essere il primo tentativo cinematogra
fico tedesco del dopoguerra.
Il regista Wolfgang Statuite ha voluto presentarci
uno scorcio di quella intensa vita tedesca di oggi e vi
é quasi riuscito malgrado l'ingenuità e l’eccessiva pre
tenziosità di cui il film é pervaso, difetti che sono
d’altronde comuni a tutti ì principianti.
La vicenda si svolge, naturalmente, attorno ad un
reduce o. meglio, attorno al problema psicologico di
questi spostati. Un medico, il dottor Martin, ha fatto
la guerra nazista e. come tutti gli altri suoi compagni,
é passato attraverso orrori senza nome prima di ritor
nare tra le macerie della sua città nelle quali si aggira
ossessionato dai ricordi. Uno di questi, in modo par
ticolare, lo sconvolge ancora: una strage ordinata dai
suo capitano Brukner, nella quale trovarono la più
orribile morte un centinaio di donne e di bambini
menni.
Un giorno incontra questo Brukner: un ben pa
sciuto signore, contento di sé e dei propri affari, che
non sembra ricordare affatto il terribile suo passato.
« Gli assassini sono ancora tra noi », dice il dottor Martin
ed é un tormento, un’ossessione: Martin sente intatti
che
deve
uccidere Brukner perché la vita possa rico
minciare. E deciso a tarlo, ma una ragazza che lo
ama, gli ferma la mano: • altri — ella dice — faranno
giustizia»; per loro, tedeschi, é giunta invece l’ora di
mettere a dormire gli odi per vivere finalmente in
pace. •
Ancora propaganda che. per quanto capovolta, ap
pesantisce l’azione come faceva, per il passato, quella
a sfondo nazista; un film del resto passabile se' si con
sidera la scarsità di mezzi con cui esso é stato realiz
zato e l’inespcricnza del regista e degli attori, assolu
tamente nuovi allo schermo.
CLAUDINA CASASSA