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Confinante con il nucleo della città barocca e incardinato sul polo di piazza della Repubblica, l’ambito di Borgo Dora si contraddistingue

per la sua connotazione ambientale, frutto di una stratificazione dell’edificato con origini remote, ma anche per la presenza del

mercato.

Volumetrie e tipologie differenti si articolano e si intersecano, creando spazialità particolari che, nell’insieme, generano un’immagine

ambientale caotica, che si pone tuttavia in perfetta sintonia e continuità con il caos determinato dall’attività dell’ampio mercato che

da secoli occupa la piazza e gli spazi circostanti: la sua esistenza è documentata già a metà Settecento, come attività mercatale “fuori

porta”, nella zona esterna all’ingresso in città da nord. Il borgo risulta dunque un ambiente gradevolmente caratteristico e unico

RILIEVO URBANO

Edifici di valore storico-ambientale costituiscono

i poli caratterizzanti in diversi settori del borgo:

la stazione dell’ex linea ferroviaria Ciriè-Lanzo

(1868) e la chiesa di San Gioacchino, di Carlo

Ceppi (1876), in corso Giulio Cesare; l’ex

cimitero di San Pietro in Vincoli, eretto nel 1777

su progetto di Valerio Dellala di Beinasco; gli

ex mulini della città detti “I Molassi” di metà

Settecento, pur recentemente ristrutturati.

L’edilizia abitativa borghigiana ha espressioni

variegate, ma accomunate da estrema

semplicità architettonica, ed è diffusa in gran

parte dell’area del settore centrale, in cui

emerge la presenza dell’ampio complesso del

Cottolengo che, sin dal 1832, ne ha occupato

gran parte del settore nord-occidentale.