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EDIFICI E LUOGHI IDENTITARI

Borgo Po è riconosciuto dai torinesi come uno dei luoghi che ancor oggi propongono il fascino di atmosfere del passato, avendo

mantenuto la dimensione ambientale di borgo, di nucleo racchiuso entro la propria autonomia identitaria, in cui si percepisce la

presenza di rapporti umani diretti, estranei alla vita movimentata della città al di là del Po; una dimensione nella quale le piccole

botteghe dei commercianti e degli artigiani costituiscono un fattore di riconoscibilità per le persone e per i luoghi. Tale atmosfera si

trova all’interno di un ambiente costituito da un tessuto edilizio misto – risultato delle diverse fasi di strutturazione e trasformazione

dell’area avvenute nei secoli – in cui i diversi caratteri tipologici delle architetture sono però accomunati dalla presenza del verde,

che si affaccia all’interno degli scorci delle strade a inframmezzare l’edificato. Il verde della collina o della sponda fluviale, nonché dei

piccoli giardini di pertinenza di alcuni fabbricati, caratterizzano infatti le visuali prospettiche di molte strade del borgo, aumentando

man mano che ci si inerpica per le pendici collinari, accrescendosi fino a diventare dominante.

Il fulcro di maggiore riconoscibilità del borgo odierno è costituito dalla piazza dominata dalla chiesa della Gran Madre di Dio, da cui si

dipartono strade con caratteri molto diversi: vie strette e inclinate rispetto alle principali arterie del nucleo, entro cui permangono i

segni irregolari di tracciati appartenenti alle preesistenze più remote; assi storicamente fondamentali nell’organizzazione strutturale

dell’impianto urbanistico del borgo, di sezione maggiore, come via Villa della Regina e i corsi Moncalieri e Casale, sui quali si

affacciano molteplici edifici di pregio; strade che si articolano lungo i pendii della prima fascia collinare, in cui si perde per lo più la

fisionomia storica dell’edificato, conservata solo in alcuni settori o in singole case, che hanno mantenuto i caratteri tipici degli edifici

RILIEVO URBANO

La strutturazione del borgo Po, per articolate

fasi successive, ha costituito un tessuto edilizio

quanto mai variegato, nel quale si identificano

tuttora i segni borghigiani del più antico nucleo

extraurbano, i complessi organizzati nelle

prime fasi di pianificazione e tutti i successivi

insediamenti, entro e fuori i perimetri delle cinte

daziarie del 1853 e del 1912: si è così consolidato

nei secoli un insieme residenziale di alto livello.

Integrata nel tessuto abitativo, una presenza di

forte caratterizzazione è costituita dai numerosi

edifici per servizi, come (fascia in alto) il Ricovero

di Mendicità di corso Casale, istituito nel 1837 ed

edificato dal 1840; l’Istituto Figlie dei Militari, su

progetto di Angelo Reycend (1884); la caserma

in via Asti, dalla elaborata architettura di gusto

neomedievale del 1888 (livello mediano).

Le più significative tipologie residenziali

che riportano alle fasi borghigiane sono

essenzialmente quelle di fattura essenziale,

spesso a ballatoio, così come le case, ville e

palazzine di pregio architettonico di inizio

Novecento.