

Del Regio Parco la regione conserva solo più il nome […]. Anche qui la vita civile e lo sviluppo delle industrie
hanno portato una radicale rivoluzione, assegnando all’attività umana quasi tutta la zona che non aveva molti
altri ospiti all’infuori di qualche contadino e di molta selvaggina. Il Regio Parco è ora un vero borgo della periferia
torinese. Fra esso ed il centro cittadino non vi è più soluzione di continuità […].
Abate Daga, 1926, p. 313
1. La chiesa di San Gaetano da Thiene e il borgo del Regio Parco visti dall’asse di via Bologna. Svetta sullo sfondo, contro allo skyline della
collina, la slanciata ciminiera nuova (inizi anni sessanta del XX secolo della Manifattura Tabacchi). Al centro la chiesa, con il complesso
parrocchiale, in forme neomedievali, che costituirà polo di centralità alternativo alla manifattura.
2. L’asilo infantile Umberto I, edificato nel 1880 e rimodernato nel 1912, tra le più moderne strutture per l’infanzia dell’epoca, realizzato
a servizio dei figli delle tabacchine impiegate alla vicina Manifattura Tabacchi, con il fronte su piazza Abba.
3. La facciata principale della Manifattura e lo slargo della piazza Abba, quasi all’imbocco dell’importante – e storica – via Maddalene,
vero perno del borgo.
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