

Il borgo che si è formato allo sbocco della Valsalice aveva una volta il solo nome di borgo Rubatto, derivatogli
dalla famiglia dello stesso nome, che era un tempo proprietaria di questo luogo
[...].
Il borgo Rubatto fu un tempo
una delle residenze dei lavandai di Torino
[...]
. Nel suo rapido sviluppo il borgo Rubatto ha finito per scindersi
in due parti: la seconda, la più alta, verso la collina, dopo l’erezione del monumento agli eroi della Crimea, ha
assunto il nome di borgo Crimea.
Abate Daga, 1926, p. 89
1. Il ponte di ferro, o ponte Maria Teresa, poi sostituito dal ponte in pietra al fondo di corso Vittorio Emanuele II, di collegamento tra le
due sponde del Po, in corrispondenza del borgo del Rubatto, addossato alle pendici del Monte dei Cappuccini.
2. Il casello della barriera di Piacenza della cinta daziaria (ancora oggi conservato) lungo corso Moncalieri, quasi all’imbocco della prima
parte in salita di corso Lanza, e il sistema tranviario di collegamento della aree periferiche della città (l’insegna recita il nome del
capolinea: «Martinetto»).
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