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Per penetrarne il cuore conviene attraversare il grande e movimentato mercato di Porta Palazzo, sfilare tra la

caratteristica chiesa di San Gioacchino e stazione della ferrovia Torino-Cirié-Lanzo, ed oltrepassare il noto ponte

Mosca, onore dell’architettura e della tecnica piemontese, oltre il quale si apre l’ampia arteria del corso Ponte

Mosca, proseguimento della via Milano. Già allo sguardo dell’osservatore si prospettano il grande edificio della

Manifattura Gilardini e le alte ciminiere degli stabilimenti industriali, ergentesi nere e fumanti come altrettante

barriere del lavoro

.

Abate Daga, 1926, p. 273

1. Due immagini di edifici identitari della borgata Aurora all’inizio degli anni Ottanta del Novecento, ancora ampiamente riconoscibili

nella loro connotazione e in gran parte ancora nella medesima conformazione oggi.

2. Il ponte Mosca (progetto del 1823) e la via omonima (oggi corso Giulio Cesare) con la cortina edilizia prospiciente il corso, ancora oggi

perfettamente riconoscibile e, sul lato destro, il fianco della stazione ferroviaria della linea Torino-Cirié-Lanzo (inaugurata nel 1868) e

il basso fabbricato della relativa rimessa-officina.

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