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Analoga perimetrazione per i tre settori urbani veniva assunta dallo studio su

Qualità e valori

(1992) che li inseriva tra i «Borghi

operai tipici della fase di industrializzazione della città», con l’unica variante di denominazione per cui

Corso Regio Parco

diveniva

Via Reggio

.

I tre ambiti venivano inseriti nel P.R.G. di Torino (1995) tra i «settori urbani di valore storico-ambientale» governati da una specifica

normativa di tutela.

INFRASTRUTTURE

CORSI, STRADE E VIE PRINCIPALI

Corsi: Brescia; Emilia; Giulio Cesare; Novara (già tratto del sedime della cinta

daziaria 1853); Palermo; Principe Oddone; Regio Parco; Vercelli; Verona;

Vigevano (tratto della cinta daziaria 1853). Vie: Bologna; Cigna

STRADE E VIE INTERNE (PRIVATE E NON)

Lungodora Napoli-Firenze. Via Catania. Vie e spazi caratterizzanti: vie Saint

Bon, Aosta; largo Regio Parco; slargo di via Reggio.

FIUMI, TORRENTI, RII, CANALI E BEALERE

Fiume Dora Riparia.

PONTI E PASSERELLE

Da

Beni Culturali

, cit., si segnalano: Ponti sulla Dora: Duca degli Abruzzi,

sull’asse di via Cigna, progetto Hennebique, 1908 (impresa Porcheddu);

Clotilde di Savoia, sull’asse di corso Vercelli, realizzato nel 1880; ferroviario

sull’asse di via Saint Bon, costruito nel 1868, poi sostituito nel 1982; Mosca,

sull’asse di corso Giulio Cesare, progetto Carlo Bernardo Mosca, 1823;

Bologna, in asse alla via omonima, 1911 (impresa Porcheddu); Rossini, in

asse a via Reggio, 1927; Carlo Emanuele I o “del Colombaro”, in asse a corso

Novara, progetto 1915-19.

AREE PUBBLICHE (PIAZZE, PIAZZALI, LARGHI E AREE VERDI)

Piazza Baldissera. Larghi: Brescia; Cigna; Palermo; Regio Parco. Giardino

Alimonda.

EDILIZIA PER LA RESIDENZA

Da

Beni culturali

, cit., si segnalano: Quartieri di edilizia popolare: Q1 già

“Chiabotto delle merle”, via Cuneo 30 via Mondovì (ora via Damiano) 33,

eretto dal 1908; QM11, M12, via Aosta 31, 37 via Denza 12, 18, complesso

eretto dal Comune, progetto 1949-50. Edifici di civile abitazione: in via

Cecchi 63 (int. 11, 13) di metà Ottocento; Casa Muller, via Reggio 4 via Pisa,

progetto Pietro Carrara, 1883; in via Cigna 83, 85, dei primi anni del XX sec.;

Casa Colongo, via Catania 35, progetto ing. A. Vandone di Cortemiglia, 1904;

case Comp. Anon. Assicurazioni, corso Giulio Cesare 42, 54, progetto Emilio

Decker, anni trenta del Novecento; complesso di case in via Buscalioni via

Messina, degli anni tra 1920 e 1940.

ELEMENTI DI TIPO PRIMARIO (ATTREZZATURE)

EDILIZIA PER L’ATTIVITÀ SCOLASTICA

Da

Beni culturali

, cit., si segnalano: Scuola elementare Parini, corsi Brescia

Giulio Cesare via Chivasso, eretta dal Comune, progetto ing. Pecco, 1881.

Scuola materna, già asilo Principe di Napoli, via Alessandria 2 via Parma corso

Brescia, costruita nel 1880, arch. G. B. Ferrante; scuola materna lungodora

Firenze 51, in un edificio residenziale del 1890, progetto ing. Cigolini.

EDILIZIA PER IL CULTO

Da

Beni culturali

, cit., si segnala: Istituto Povere Figlie di S. Gaetano, lungodora

Napoli 76, di gusto Liberty, edificato nel corpo principale su progetto di G. B.

Benazzo, 1907, mentre l’ala sinistra e la chiesa risalgono a 1927 e 1929.

EDILIZIA PER L’INDUSTRIA

Da

Beni culturali

, cit., si segnalano: Complessi industriali (ora in parte

dismessi o demoliti): OSRAM poi Ecoitalia, isolato tra le vie Giaveno e

Piossasco e la ferrovia Ciriè Lanzo, edificato nel secondo decennio del

Novecento; Carte da parati già Barone, isolato tra corso Vigevano e le vie

Cigna Pinerolo Piossasco, di gusto art nouveau, progetto Pietro Fenoglio,

1906; FIAT Grandi Motori, corso Vercelli via Cuneo, edificato su progetto

Giacomo Mattè Trucco, 1905 e ampliato, progetto ing. Chiesa, 1926; FIAT

Grandi Motori già fabbrica Ansaldi, via Cuneo via Mondovì (ora Damiano),

edificato su progetto Pietro Fenoglio, 1899; Centralina AEM, via Alessandria

18 via Pavia, di gusto art-deco, progetto 1919; Officine Nebiolo, via Bologna

corso Novara via Como, del secondo ventennio del Novecento per ospitare

la fabbrica di caratteri tipografici Narizano fondata nel 1852; Lanificio

Colongo, isolato tra corso Verona 57 vie Cagliari Buscalioni lungodora

Firenze, realizzato tra gli anni dieci e trenta del Novecento; Centrale elettrica

ENEL già SEAI, via Bologna 22 via Pisa, realizzata nel primo decennio sec.

XX su impianti precedenti; Magazzino militare già gallettificio, via Modena

9, 11, realizzato nei primi decenni del Novecento; ex Fonderia Ballada,

isolato tra corso Verona e vie Perugia Modena Foggia, progetto di Pietro

Fenoglio, 1906; CEAT, corso Palermo 1, 2, eretto negli anni tra le due guerre;

ex Stabilimento cinematografico Ambrosio, via Mantova 34, 36 lungodora

Firenze, progetto Pietro Fenoglio, 1912.

EDILIZIA PER SERVIZI VARI

Da

Beni culturali

, cit., si segnalano: Murazzi: sul lungodora Napoli, realizzati

nel 1878; sul lungodora Firenze dei primi decenni del Novecento. Astanteria

Martini, largo Cigna 74, ospedale edificato dal 1920, progetto ing. Sgarbi.

ELEMENTI OGGI INDIVIDUATI COME CARATTERIZZANTI

Diversi pezzi e parti costituiscono la borgata: il tracciato della ferrovia Torino-Ceres (poi via Saint-Bon); la strada che portava a

Milano (poi corso Vercelli); il corso Ponte Mosca (poi Giulio Cesare), già percorso dalla tranvia per Volpiano; alcuni isolati di diverse

dimensioni, con fabbricati industriali, demoliti o ridotti a contenitori; l’

enclave

denominata

Borgata delle Merle

, poi demolita; l’area

di rispetto del Cimitero monumentale, con spazi per diversi usi legati all’attrezzatura cimiteriale.

Se si osservano alcune parti della borgata, prospicienti la sponda sinistra della Dora, si ha la percezione di essere in una zona non

centrale, sia a causa del

mix

di edilizia residenziale (con tipi edilizi disparati) e di attrezzature per la produzione e per i servizi, sia a

causa di un impianto viario di tipo geometrico con deflessioni, che presenta larghi in forma di semirondò all’inizio di alcune strade

che si dipartono dai lungodora. Seguendo il corso della Dora, le parti individuate potrebbero essere le seguenti: la via Saint-Bon (dove

il binario della ferrovia Torino-Ceres, il cui capolinea è stato arretrato, crea un taglio urbano d’altri tempi); l’isolato compreso fra il

lungodora Napoli e i corsi Vercelli, Emilia e Giulio Cesare (dove una via interna che parte dal lungodora, e un’articolazione tipologica

e morfologica cui si accede dal corso Emilia, creano un interessante esempio di città nascosta: per capire la città ottocentesca non

centrale bisogna entrare anche nei cortili); la via Aosta, con una connessione edilizia residenziale e produttiva; la via Alessandria,

individuabile da un grande albero al suo inizio; il lungodora Firenze, con una serie di edifici già industriali e per servizi, che si

alternano a bassi fabbricati; il largo Regio Parco, in forma di semirondò, con le relative pertinenze edilizie; l’ospedale Maria Adelaide;

il semirondò di via Reggio, con le relative pertinenze edilizie.

La borgata presenta ancora assi viari e isolati caratterizzanti, che paiono degni di nota. Per esempio: il corso Regio Parco che, malgrado

le intrusioni edilizie, ha un interessante aspetto di allea, ed è fiancheggiato da tipi edilizi vari e significativi; l’isolato compreso fra il

corso Verona e le vie Foggia, Modena e Perugia conserva, nonostante le demolizioni, un tipico carattere edilizio di borgata; oltre la

via Perugia, per l’adiacente edificio in via Modena, già sede del Gallettificio militare, si auspica una tutela selettiva e critica.