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EDIFICI E LUOGHI IDENTITARI
Le pesanti trasformazioni subite dalla borgata,
formatasi dai primi decenni del Novecento,
hanno man mano cancellato le tracce dell'assetto
agricolo. Solo nel settore a ponente alcuni edifici
conservano traccia di quella identità prima
diffusa.
La zona più antica della borgata presenta una serie di edifici che ne
costituiscono poli identitari, di carattere architettonico e ambientale. Qui
illustrati (dall'alto): la scuola materna Cavaglià, via Carrera 23 (1928); il
quartiere di edilizia popolare, corso Lecce angolo via Fabrizi (1924); la
scuola elementare Duca d'Aosta, via Capelli 51-53 (1931); la chiesa della
Divina Provvidenza, via Asinari di Bernezzo (1929).
Nuclei di ville e villini, presenti in particolare lungo via Servais e i corsi Lecce
e Francia, costituiscono diffusi elementi caratterizzanti per il rapporto tra
l'edificato e il verde. Di notevole impatto ambientale è il palazzotto Arduino,
corso Lecce 63 (1933).