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Entro una vasta area della periferia occidentale della città si ritrovano i segni dell’antica borgata, coglibili in due differenti connotazioni

dello spazio urbano e delle relative architetture. Diversamente da quanto verrebbe da pensare, è l’area più esterna (compresa tra i

corsi Marche e Telesio), quella che più conserva le tracce della borgata originaria. Pur caratterizzata da complessi di alte palazzate

create durante l’importante espansione degli anni settanta del Novecento, questa zona propone ancor oggi interi settori caratterizzati

da un edificato minuto e da singoli edifici, connotati tutti da un’architettura a uno o due piani fuori terra e tetto a doppia falda,

essenziale nei suoi aspetti formali. Anche laddove nel tempo si è persa la continuità “stilistica” sui fronti strada dei caratteri borghigiani

(per sostituzione di qualche edificio, o anche solo per interventi ‘di pelle’), non si è tuttavia alterata l’originaria volumetria d’insieme,

mantenendo il carattere storico-ambientale in diverse vie. Diversamente, nella zona orientale, ove il tessuto urbano complessivo è

stato strutturato da più antica data e risulta quindi maggiormente consolidato, gli edifici con caratteri borghigiani si ritrovano solo più

qua e là, ridotti a elementi puntuali, contraddistinti da una propria identità ormai estranea al tessuto stratificato misto in cui convivono

con fabbricati che propongono concezioni volumetriche e compositive tra loro differenti, creando un disordinato impatto ambientale.

Dalla lettura comparata di tali due realtà, al di là del come ciascuna di esse propone oggi le tracce dell’antica borgata, si evidenzia un

problema più generale. Le diverse modalità proposte e riscontrate documentano non solo le fattezze dell’edificato originario in quanto

tale, ma anche due distinte fasi di trasformazione della città, che hanno profondamente mutato quei territori che, sino agli anni trenta

del Novecento, erano caratterizzati dalla presenza di piccoli insediamenti edificati, all’interno di un territorio ancora prevalentemente

di campagna.

Nella zona di strutturazione più antica (tra i corsi Telesio e Lecce), i nuovi insediamenti risalgono essenzialmente all’anteguerra,

secondo una logica di inserimento di singoli edifici che non tenevano minimamente in conto la progettazione ambientale. Ne deriva

la situazione odierna, in cui questo settore conserva tracce dell’edificato della borgata in modo disomogeneo, mediante la presenza

di edifici che paiono del tutto sottodimensionati rispetto a quelli dagli anni trenta in poi, connotati da caratteri volumetrici che hanno

aumentato i rapporti dimensionali degli edifici, nonché degli stessi invasi stradali. All’interno di tale tessuto edilizio misto e disordinato,

le testimonianze dell’antica borgata si riscontrano in singoli fabbricati, o in piccoli agglomerati di due o tre case, soprattutto nelle vie

interne o secondarie, contraddistinti da caratteri compositivi essenziali, di rado arricchiti da semplici ma raffinate decorazioni.

Una diversa consapevolezza culturale e regolamentare presiede invece l’insediamento nell’area più periferica. Gli interventi

pianificatori degli anni settanta hanno generato una inedita porzione della città, fino a quel momento caratterizzata da piccole case e

cascine diffuse in un territorio ancora rurale. In affaccio alle importanti e ampie arterie stradali previste dal nuovo disegno di impianto

viario, sono stati creati complessi di alti palazzi, con progetti sostanzialmente unitari per isolati, che (al di là delle specifiche qualità

architettoniche) contribuiscono a conferire all’ambiente una connotazione d’ordine volumetrico. I nuovi inserimenti edilizi non hanno

tuttavia distrutto le preesistenze, soprattutto all’interno del tessuto secondario, integrando i fronti strada incompleti con volumetrie

conformi a quelle esistenti. Per tale motivo, a differenza di quanto accade nel settore a levante, qui si ritrovano sovente interi settori

in cui si è conservata la dimensione urbana minuta della borgata, non stravolgendone i valori ambientali.

Scorcio di via Rochemolles che conserva i caratteri tipologici dell’antica borgata, a confronto con le volumetrie imponenti di edifici lungo via Cossa.

RILIEVO URBANO