

L'attenzione alla storia e alla realtà urbana degli insediamenti borghigiani torinesi da parte degli studiosi del
Politecnico risale ai lontani anni ottanta dello scorso secolo quando, in Convenzione con il Comune di Torino, si
identificavano i
Beni culturali ambientali
dell'intero territorio.
A chi mi ha preceduto in quegli anni spettava il compito di presentare una ricerca innovativa, straordinaria
nel panorama nazionale e per certi versi difficilmente ripetibile; oggi tocca a me salutare con il giusto compia-
cimento l’approfondimento di alcuni di quegli stessi settori urbani, in molti casi in profonda trasformazione, ai
quali il Politecnico offre uno sguardo critico di alto valore scientifico, ma al tempo stesso profondamente rispet-
toso e consapevole. Se all’epoca era opportuno segnalare il crescente interesse dell’Ateneo per lo studio e la
comprensione delle proprie radici storico-culturali, con questo volume che ho il piacere di presentare si profila
invece il quadro di una conoscenza compiuta, diramata, approfondita, verificata sul campo e accuratamente
sorvegliata. Una indagine, questa sui borghi e sulle borgate di Torino, in stretta connessione con gli studi del me-
desimo gruppo di ricerca degli anni ottanta, successivamente finalizzati al Piano Regolatore Generale del 1995
e che si ricollega ai presupposti fondativi della Scuola di Specializzazione in
Beni architettonici e del paesaggio
,
prestigiosa istituzione di III livello del nostro ateneo, figlia dell’esperienza di quei primi anni e ancora oggi punto
di riferimento riconosciuto per gli studi sulla città, sul territorio, sui sistemi di beni.
Il volume, infine, concludendo la laboriosa ricerca pluriennale di quattro docenti ed ex docenti dell'Ateneo,
affronta e approfondisce la storia dei borghi e delle borgate, con ricchi stralci cartografici, e una attenta ricogni-
zione urbana. Il lavoro non rappresenta un anacronistico tuffo nel passato, ma piuttosto una lucida interpretazio-
ne della situazione attuale, nella sua complessità e nelle sue perduranti contraddizioni. È infatti evidente come
i borghi e le borgate torinesi vivano in questi anni un profondo processo di trasformazione e – purtroppo in certi
casi anche di perdita della propria memoria – legato alla realtà post industriale, che incide non solo epidermica-
mente su aree un tempo caratterizzate dalla massiccia presenza dei complessi produttivi.
L'auspicio del Politecnico di Torino, pubblicando con soddisfazione il volume nelle proprie edizioni, destinate
a diventare un punto di riferimento per gli studi sul territorio e sulla città, è che questo nuovo e approfondito
studio sui settori urbani esterni alla “città barocca” – certo meno noti, ma ricchi di una loro storia – possa con-
tribuire concretamente al complessivo riassetto urbano che è nelle speranza e negli obiettivi concreti di tutta la
comunità torinese.
Il Rettore
Marco Gilli