Scheda: Soggetto - Tipo: Persona

Gaspare Arduino (Torino, 1901-1945)

Nato nel 1901, operaio alle Acciaierie Fiat. Antifascista militante e collaboratore della resistenza cittadina è arrestato dalle Brigate Nere la sera dell’11 marzo 1945. La stessa notte è freddato da una raffica di mitra insieme alle figlie Vera e Libera. Lo ricorda una lapide in corso Belgio 46. Alla memoria di Gaspare, Vera e Libera Arduino è stata intitolata una via già denominata "Via re Arduino".


Nascita: 29 Aprile 1901

Morte: 11 Marzo 1945

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Categorie

  • operaio | partigiano

Nato a Torino il 29 aprile 1901, sposato con Teresa Guala e padre di Libera e Vera. Perseguitato dal regime per la sua militanza antifascista, lavora come operaio alle Acciaierie Fiat ed è tra i più attivi organizzatori degli scioperi del marzo 1943. Collaboratore della resistenza torinese, svolge azione di propaganda per il movimento partigiano e contribuisce all’organizzazione delle SAP (Squadre di azione patriottica) operanti nel IV settore cittadino. L’11 marzo 1945, è prelevato dalla sua abitazione di via Moncrivello 1 da alcuni elementi delle Brigate Nere, fintisi partigiani. Insieme a lui, sono catturate le figlie Vera e Libera, appartenenti ai Gruppi di difesa della donna, aggregati alla XX Brigata Garibaldi Sap, un ospite, Alberto Ellena e due vicini di casa, Rosa Ghizzone e il marito Mario Montarolo. Tradotto alla Casa del Littorio, dove viene torturato, è freddato da una raffica di mitra la sera stessa in corso Belgio angolo via Lessolo, nel rione Vanchiglietta. La stessa sorte è riservata a Mario Mattirolo, mentre Alberto Ellena riesce a fuggire. Nelle stesse ore, le Brigate Nere trucidano nei presi del canale della Pellerina le giovani Libera e Vera alle quali è dedicata una via cittadina e una scuola superiore. Una lapide posta in corso Belgio 46, ricorda invece Gaspare Arduino.

Fonti Archivistiche

  • Asct, Urbanistica e Statistica, deliberazioni della Giunta popolare, 10 novembre 1945, verbale 37

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Ente Responsabile

  • ISMEL