Scheda: Luogo - Tipo: Edifici monumentali

Biblioteca Reale

Allestita tra il 1837 e il 1842 da Pelagio Palagi con le decorazioni di Angelo Moja e Antonio Trefogli, la biblioteca costituisce una delle istituzioni culturali più importanti creata da re Carlo Alberto.

 


PIAZZA CASTELLO 191

Trasformazione: 1837 - 1842
approntata la nuova sede, al pian terreno dell’ala orientale di Palazzo Reale

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  • biblioteca

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  • mostra contemporanea

L’apertura della Biblioteca Reale rappresenta uno dei capitoli più significativi della politica culturale inaugurata da Carlo Alberto (1798-1849) alla sua salita al trono nel 1831. La volontà del sovrano fu quella di ricostituire l’antica collezione libraria sabauda che era stata ceduta nel 1720 da Vittorio Amedeo II (1666-1732) all’Università e che era andata dispersa con l’occupazione francese. Se durante la Restaurazione molti testi erano stati recuperati con l’obiettivo di creare una sorta di “gabinetto delle meraviglie”, per Carlo Alberto, nella nuova biblioteca, alla funzione di raccolta e di conservazione delle memorie della dinastia si doveva affiancare quella dello studio. Suddivisa nelle sezioni “storia e arte militare”, “storia municipale e subalpina”, “grandi viaggi” e “belle arti”, la biblioteca venne in un primo tempo posizionata al primo piano di Palazzo Reale. Tra il 1837 e il 1842 venne però approntata l’attuale nuova sede, al pian terreno dell’ala orientale della reggia. Ad eseguire il progetto fu l’architetto regio Pelagio Palagi (1775-1860) con il concorso dei pittori Angelo Moja e Antonio Trefogli. La decorazione della galleria venne improntata alla celebrazione delle scienze e delle arti attraverso le effigi dei maggiori protagonisti italiani. Nell’Ottocento alla direzione della biblioteca si avvicendarono importanti figure di eruditi, tra cui Domenico Carutti (1821-1909), che riuscì ad acquisire nel 1892 il celebre codice del volo di Leonardo da Vinci.

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