Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Stabilimento della Società Nazionale Officine di Savigliano

L’edificio della Società Nazionale Officine di Savigliano è un simbolo dell’industrializzazione metalmeccanica torinese; collocato lungo la strada per le valli di Lanzo, segnò il volto della periferia settentrionale della città. L'edificio oggi ospita la galleria commerciale SNOS e gli uffici torinesi della Seat Pagine Gialle; prima della Snos, l’area ha accolto la Saia, la Galoppo e la cascina Grangetta.


Lat: 45.090853448189854 Long: 7.674915790557861

Costruzione: 1899
primo insediamento

Costruzione: 1917 - 1918
struttura definitiva in calcestruzzo armato

Dismissione: 1999

Trasformazione: 2002 - 2009

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  • bombardamento | fabbrica

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  • mostra contemporanea | bombardamenti | trasform

La Società Nazionale Officine di Savigliano venne costituita nell’omonima città nel 1879, utilizzando le strutture industriali costruite negli anni della realizzazione della linea ferroviaria tra Torino e Genova. Oltre alla produzione di materiale fisso e mobile per ferrovie e tramvie, le officine si occuparono anche della realizzazione di alcune delle più importanti costruzioni metalliche dell’epoca (la copertura dei binari della stazione Centrale di Milano, la funicolare del Vomero di Napoli, diversi ponti ferroviari). Nel 1899 venne deciso di trasferire parte della produzione in un nuovo stabilimento con sede a Torino, nel quale venne intrapresa anche la costruzione di macchine elettromeccaniche. La zona scelta per l’insediamento industriale si trovava lungo la strada per le valli di Lanzo, al di fuori della cinta daziaria, in una zona ben collegata alle infrastrutture ed in particolare al primo tronco della ferrovia Cirié-Lanzo. La Società era famosa in Borgo Vittoria per il detto:  “Gli operai della Savigliano se hanno un chiodo in mano sanno lavorare anche con quello".

La produzione della Società Nazionale delle Officine Savigliano conobbe un periodo di forte crescita nei primi decenni del secolo: sono gli anni delle rivendicazioni operaie, della riorganizzazione della fase produttiva parcellizzata, dell’elevata turnazione della manodopera e del licenziamento collettivo degli scioperanti del 1907. Le commesse belliche per la Prima guerra mondiale sono un volano per gli affari. Nel 1914 ha 1069 operai, il doppio rispetto al 1905, e pianifica l’allargamento dell’edificio con Enrico Bonicelli, che progetta la manica su corso Mortara, in calcestruzzo armato (1917-1918), esistente ancora oggi. Le occupazioni del Biennio rosso, culminate con l’uccisione di una Guardia Regia, precedono gli anni del Fascismo, del passaggio alla Ceat e della Liberazione (la medaglia d’oro Dante Di Nanni (1925-1945) era operaio Snos). L'edificio venne danneggiato pesantemente negli scontri insurrezionali dell’aprile 1945. Negli anni Settanta del Novecento la produzione subisce un arresto e la Società passa alla General Electric. Nel 1999 lo stabilimento è venduto; attualmente la manica di Corso Mortara, esempio di edilizia industriale del XX secolo, restaurata e rifunzionalizzata dallo Studio Granma nell’ambito della trasformazione del comprensorio Savigliano della Spina 3, ospita uffici e attività commerciali.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
FABBRICA SAVIGLIANO
Corso Mortara, Via Udine

Edificio industriale ampliato e ristrutturato in fasi successive.
Manufatto industriale di valore documentario e ambientale; tipico e significativo esempio di edilizia industriale in cemento armato dei primi decenni del Novecento.
Su un primo nucleo, sorto intorno al 1889, viene edificato il fabbricato (a) su progetto datato 1917, a firma dell'ing. Enrico Bonicelli. Gli ampliamenti si susseguono già nel 1917 a firma dell'ing. Guidetti (della Soc. Naz. Savigliano) (b) e, in seguito, nel 1918, prolungamento di fabbricato industriale (c), a firma dell'ing. E. Bonicelli e ampliamento (d) a firma dell'ing. Guidetti. Infine su progetti datati 1919 a firma ing. Molteni, sopraelevazione e sistemazione provvisoria ad uffici (d) e su progetti datati 1929 a firma dell'ing. E. Bonicelli costruzione di edificio industriale (e) (a un piano e a tre piani). Nel terzo decennio del '900 (stimato) realizzazione di fabbricato industriale (f) e di padiglione (g); sopraelevazione (a1) nel 1940.

ASCT, Progetti Edilizi, ff. 135/1917 (a), 130/1917 (b), 22/1918 (c), 68/1918. 18/1919 (d), 193/1919. 1534/1929 (e), 151/I940 (a), 10/1948 (f).
Tavola: 26

Bibliografia

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