Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Stabilimento ex Manifattura Tabacchi

Nella zona nord della città sorge il palazzo del Viboccone a metà XVI secolo, podere per l’allevamento e lo svago. Danneggiato durante gli assedi del 1640 e 1706 viene ristrutturato diventando a metà Ottocento l'affermato stabilimento della Regia Fabbrica del Tabacco. La Manifattura cessa la sua attività nel 1996. L'edificio è oggi sede di uffici dell'Università.


CORSO REGIO PARCO 142

Costruzione: 1768

Bombardamento: 13 Luglio 1943
probabile

Abbandono: 1996

Trasformazione: 2002
Approvazione progetto di ristrutturazione e recupero

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  • asilo | bombardamento | abitazione | industria | palazzo | fabbrica

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  • bombardamenti | trasform

1. Storia dell'edificio

(1) Nella zona nord della città sorse il parco del Viboccone, voluto dal duca Emanuele Filiberto, verso la metà del XVI secolo, come podere per la bachicoltura, l’allevamento e come luogo di svago. Nel 1580 Carlo Emanuele I, succeduto al padre, ampliò la proprietà e fece erigere la Casina del Viboccone che divenne la prima delle grandi dimore di “delizia e piacere” edificate dai duchi attorno alla capitale. Il Parco si trasformò in residenza di caccia. I successori non si interessarono più al possedimento, e il palazzo venne danneggiato pesantemente dagli assedi francesi del 1640 e del 1706.

Il luogo ritorna a nuova vita a partire dal 1758, quando Carlo Emanuele III affida all'architetto Benedetto Ferroggio la costruzione all'interno del "Parco" – divenuto “Regio” dopo l’assunzione del ducato a regno – della fabbrica per la produzione del tabacco, oltre alla cartiera per le carte da gioco, entrambi monopoli di stato. Le rovine del palazzo del Viboccone vegono inglobate nel nuovo complesso, mentre le aree agricole circostanti ospitano le piantagioni di tabacco. Dall'antico palazzo del Viboccone rimangono attualmente solo alcuni basamenti in granito disseminati in piazza Abba, di fronte alla Manifattura Tabacchi.

Nella prima metà dell'Ottocento la Manifattura Tabacchi è la più grande realtà produttiva cittadina, con due sedi: via della Zecca (oggi via Verdi), e Regio Parco. Nel 1855 le lavorazioni si trasferiscono quasi interamente nella sezione del Regio Parco; in quell'anno prendono avvio lavori di ristrutturazione del fabbricato che terminano nel 1858. La sede di via della Zecca viene definitivamente abbandonata nel 1895.

All'inizio del Novecento nella struttura sono presenti anche la Guardia di Finanza, officine e falegnamerie meccaniche, le mense, un raccordo ferroviario per l’ingresso dei vagoni dallo scalo merci di Torino Vanchiglia, locali per lo svago e un asilo nido. A partire dal 1860 si sviluppa anche un agglomerato urbano nelle vicinaze della Real Fabbrica, il Borgo Regio Parco. Nella prospiciente piazza Abba vengono poi costruiti due edifici scolastici in funzione delle necessità dei dipendenti: la scuola materna Umberto I (1880) e la scuola elementare Rurale del Regio Parco (1882, che nel 1920 muta il nome in scuola elementare Giuseppe Cesare Abba).

A partire dalla metà degli anni Cinquanta comincia il declino della fabbrica che dapprima chiude alcuni reparti e poi, nel 1996, cessa la propria attività.

(1) La storia dell'edificio è tratta da www.unito.it/unitoWAR/page/istituzionale/edilizia/progetti_edilizia6?id=878359 e da https://www.icanaliditorino.it/canale-del-regio-parco

2. Guerra e bombardamenti

L’edificio di tre piani, sede della Manifattura tabacchi e ospitante delle abitazioni, fu probabilmente colpito dal bombardamento del 13 luglio 1943, effettuato da aerei della RAF, con bombe di grosso e grossissimo calibro. I danni riportati dallo stabile furono lievi.

Negli anni Quaranta lavorano qui un fratello di Dante Di Nanni e Teresa Guala (madre di Vera e Libera Arduino) che contribuiscono a creare un forte nucleo 'resistente'. Nella notte tra il 25 ed il 26 aprile del 1945 molti dipendenti, le squadre Sap e il distaccamento interno della Guardia di Finanza occupano l’opificio nel quale si combatte la notte successiva, quando gli occupanti aprono il fuoco contro una colonna tedesca che, in ritirata, transita in corso Regio Parco (2).

(2) www.unito.it/unitoWAR/page/istituzionale/edilizia/progetti_edilizia6?id=878359

3. Il centro immatricolazioni

A partire dalla metà degli anni Cinquanta comincia il declino della fabbrica che dapprima chiude alcuni reparti e poi, nel 1996, cessa la propria attività.

Nell’anno 2002 è stata approvata la variante al Piano Regolatore che assegnava una nuova destinazione d’uso all’area in oggetto trasformandola da zona urbana di trasformazione ad aree destinate a servizi pubblici. L’intervento prevedeva l’insieme delle opere edili ed impiantistiche necessarie al recupero degli ambienti del piano terra dell’edificio situate di fronte all’ingresso carraio di Corso Regio Parco. Il progetto è stato teso a soddisfare la necessità dell’Amministrazione dell’Università di disporre di uno spazio unico e permanente destinato al Centro di Immatricolazione, con requisiti di accessibilità. L’area esterna all’edificio oggetto dell’intervento, delimitata per la zona necessaria alla fruizione del servizio, è stata riqualificata con l’inserimento di arredi e attrezzature per esterno (gazebo informativo, area di sosta con panchine, parcheggio biciclette).

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
MANIFATTURA TABACCHI E CARTIERA
Corso Regio Parco 142, Strada Manifattura Tabacchi, Via Rossetti

Edificio ad uso industriale con abitazioni.
Edificio e relativa area di pertinenza di valore documentario e ambientale, tipico e significativo esempio di edilizia settecentesca per l'industria di committenza statale.
Edificio costruito tra il 1758 e il 1768 su progetto di G. B. Ferroggio coadiuvato dal colonnello F. A. Devincenti, utilizzando il sito, e forse in minima parte le strutture, della preesistente Villa del Viboccone. Questa costituiva, insieme al parco che la circondava, la prima delle residenze ducali per lo svago sorte intorno a Torino, edificata a partire dal 1568. La Manifattura subì un ingrandimento tra il 1855 e il 1858 che portò a chiudere il cortile centrale con due maniche e ad ampliare la zona delle tettoie e dei depositi ad Est. Negli ultimi anni sono state riplasmate quasi tutte le maniche, salvo la cortina su Corso Regio Parco. E stata anche abbattuta la cappella, affrontata all'ingresso principale, per sistemarvici la centrale elettrica.

AST. Patenti controllo Finanze, 1758, vol. 4, fol. 27; Id., Case Beni ed effetti di S.S.R.M. , m. III, f. 17; Id., Genio Civile - Versamento 1935, pacco 2, nn. 27-29; ASCT. Progetti Edilizi, ff. 412/1935, 603/1937; L. PALMUCCI, 1981, pp. 40-43.
Tavola: 28

Fonti Archivistiche

  • ASCT Fondo danni di guerra, inv. 1749, cart. 36, fasc. 18, n.ord. 2

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Ente Responsabile

  • Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà