

3 - nvocato da Carlo Alberto, i riunis e
il
nsi-
glio di onferenza, presenti tutti i mini tri,
per
l'ome
della iruazione creata daUa on
i ne b rb ni a: lUtti
i ministri, preoccupati, suggeri cono al s vrano di pr n–
dere rapidamente una decisi ne inequivocabile_
- Nella chiesa della ran Madre di Dio, aUa pr en–
za di una gran folla di fedeli, viene cantat
il
Te Deum,
che si voleva celebrare nella chi a di an Franc co do
Paola e fu proibito dall'arcivescovo. egue
il
cam del
De profundis
per le anime dei caduti p r la lib 'rtà. La
Gran Madre, tempio votivo per il ritom d i av io, era
stato a lungo
il
tempio dell'e piazione ma anch della
celebrazione dinastica, come la parigina Mad lcine.
Grazie allo spirito liberaleggiamc del parro o, diviene
nel 1848 la «cattedrale» liberal-dinastica contrappo
ta
a
quella ufficiale c ntrollata dall'ar ives ovo ostile.
Rlr.,
4-2.
4 - cl pomeriggio arlo Alberto, acc mpagnato
daUa orte, fa visita ai ricoverati nell'ospedale an io–
vanni; in seguito gli tudenti lo acc mpagnan fin al
ghetto, «a ilo di miserie che periamo presto dis ipate-.
AI rientro a palazzo, una gran folla applaude il rc in
piazza astello.
Rls.,
5·2.
- Alle 19, una moltirudin di torin i i raduna n Ila
pa eggiata dei Ripari per pr
~rar
c otro il di c rso
pronunziato aU'A semblea nazionale francese d I mini-
tro uizot, il quale, rispond ndo al di c rso fìlo-italia–
n del deputato Lamarrine, ha
tenuto l'im
ibilità
di conce sioni costituzionali in Italia. 11 ritratt c
il
di corso di Guizot no dati alle fiamme.
Op.,
5·2.
5 - Il immediata vigilia deU'adunanza del
rpo
decurionale per richied re al r
la ..
più grande delle
guarentigie civili», compare nei principali
Caf
e
t
rin i
l'invito rivolto ai c ncittadini di rinunciare a un'adunan–
za uUa piazza del PaJazzo civico, per n n turbare la
libertà di deliberazione dell'assemblea.
Rls.,
5-2.
- A mezzogiorno i riuni ce il
n igu gcner le
delIa città
per
deliberare
uUa
richi ta
al
re di . tituire
la
guardia civica di Torino. Ma Pietro
De
i
~i
. lII!ta
Rosa, lIecitato da amillo vour, propone dI nchle–
dere al sovrano la conc ione, a complemento delJe
riforme già promulgate nell'autunno 1 7, di «queglj
ordinamenti rappresentativi che fonnano l'ardente
\!
o
dei popo"".
Il
Consiglio, con
scru~io segr~o,
adotta
con 36 voti contro 12
la
proposta. VIene ubllo eletta la
commissione incaria:ta della t
Uta
della petizi ne al
re, composta dai decurioni anta
Rosa,
Giovanni
ilip-
. All<l
ra, durante
la
rappe
tazi ne di una c m-
medIa
al
teatro d 'Angenn , gu
ti
ri
portan
ul petto
una ccc rda turchina;
il
pubblico cclam
il
re e l ta–
tutO, e canta l'inno di lam
li;
da alcuni palchi i ven–
tolano le bandi re; «in segno di concordia e di fratellan–
za, I ign re intrecciano i fazzoletw..
Op.,
11-2.
xv