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- L'arcive covo Fran ni e

il

unzio p ntifi i rifiu–

tan l'invito dei sindaci della città a cci b rar la m a,

il mattino della fe ta nazi naie del 27

~

bbrai ,

tt

il

p r nao del tempi d lIa ran Madr . In lu

d Ila

me sa il parr co del tempi canterà un

Te Del/III.

Op.. 23-2.

.P.,

24·2.

23 - Alle 19, appre a la notizia della pr c1umazi ne

d Ila legge marziale a Milano, una folta chi ro di [ ri–

nesi si porta otto la dimoro del ministr p l nip [enzia–

rio inglese, Ralph Abercromby, per manifestare la grati–

tudine per l'appoggio del governo ingle e lllla causa ita–

liana, di chiarato da lord Palmer ton ai omuni , e n I

contempo la protesta contro l'Au tria.

Il

mini tr bri–

tannico riceve una deputazione dei dim stranti, guidata

da Br fferio.

Op.,

24-2:

Ris.,

24·2:

M.i"., 4·3.

24 - L'arcivescovo Fransoni vieta agli tudenti di

teologia di prendere «parte attiva» alla dim strazi ne

de.! 27 febbraio.

Ris.,

26-2.

- Data la ressa prevista, il proprietario del caffè

azio nale introduce, pe r il gio rno 27 fe bbraio, un

biglietto d'ingresso al caffè, il cui ricavato è d tinat a

beneficio della Piccola asa della Divina Prowidenza,

che però rifi uta perché rawi a un balzello imp sto agli

awentori in una fe ta patriottica.

Ris.,

24-2, 26·2.

25 - La commis ione ordinatrice della festa del 27

febbraio convoca a un incontro preparatori ,alle re

20, i lombardi e i veneti domiciliati in città che hann

richiesto di partecipare alla festa.

Ris.,

25-2.

- Iniziano i divertimenti teatrali traordinari in occa–

sione della fe ta nazionale del 27: al teatro arignano

gran concerto nazionale con orchestra e cori; arà gui–

to il 26 e 27 al teatro Regio da una gran festa da ball in

maschera.

C.P.,

24·2:

Ris., 29·2.

26 - La regina, per mezw dei parroci, pr wede a

«una lar a di tribuzione di pane» ai poveri, « Itre le

convenute ue elemo ine».

Ris.,

26-2.

27 - La

~

ta nazionale, secondo le n rme impartite

dal

mune d'intesa c n la commis i n ordinatricc, ha

inizio alle ore 9 con l'adunata generale nei viali d

113

piazza d'Armi,

dalIa

parte di Porta uova e della ro–

cena (tra gli odierni corsi Vittorio manuele, tali niti

e via Arsenale). Accompagnati dal rombo dei cann ni, i

partecipanti, indicati dagli organizzatori in circa 100

mila, ordinati in drappelli separati di 20 pe ne u due

ftle, composti dai membri delle d putazi n.i

d~a ,cin~

e

dei pae i del Piemonte, delle corporazIonI darli e

mestieri, delle unioni, delle società, formano un corteo

lungo due chilometri circa, sventolante centinaia di coc–

carde azzurre, in cui piccano, al primo postO,

il

drap–

pello dei valdesi, circa cinquecento, «non ricchu., scesi

dalle loro valli, e quello dei lombardo-veneti, senza

b:rn:

diera e vestiti a lutto.

Il

corteo, muovendo

U'lI

due ali di

cittadini acclamanti ed entusiasti, percorre le c ntrade

della Prowideoza (via XX settembre), dei

rrozzai

(via

aD

Quimino), della Madonna degli Angeli (via

~Io

Alberto), di Po e delIa piazza Vittorio

Emanuel~,

e .gaun:

ge ai piedi della gradinata della Gran Madre d.

~IO

..

A!

quattro angoli del ponte sul Po quallro bellI ImI

.P., 2

·2,2·3:

Rlr..

2 -2: P.. } ): AI

ti"

4 ),

CP.. 2 ·2

2

o

I indaci comunican al

migli d curi nal

l'alto gradimento e l'ammirazi ne e rr

i

da ari

Albeno per la dim Lrazi ne ffenagli i 27.

Ru.,

).l.

o

I sardi residenti a T cino, in una prot ta inviata al

giornale

oclJ

Risorgimento», giustificano l'assenza della

XVII