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Not e al Capitolo X

13 1

(12) ARClI. ARCIV.,

Visite:

«

Lapis vero super positam se polturc RUl\ Ep' Ro–

«

magnani nimi s promincr, et cquandum eri t solo ccclesie

Il.

(13) P er suggerimento datone all'arcivescovo Davide Riccardi dal conte E. Cai s

di

Picrlas,

(q)

Lo stemma dei marche si di Romagnano è:

«

d'a zzurro alla banda d'argento

«

accos tata da due filetti d'oro in band a, cimiero, un liocorno d'argen to nasce nte,

«

tenente colle zampe un ram o di pino verde frulla to al nat urale, moll o

Eli

11/1 Il.

Il

ram o di pino potrebbe anch'essere di palma con frutti, ricordo della C rociata; e

com e tale vcdesi dise gn ato in una inci sione che è presso il conte

E.

Caì s di Picrlas ;

ma in tal caso sare bbe d'uopo supporre che il blasona torc primo no n avesse saputo

raffigurare il' frutto di palma altrimenti che con un pign olo, ign orandon e o alt erun–

don c per ignoran za la figura .

( 15) Figlio di Gia como signor della Gerbola, fu il primo che possedesse i feudi

di P ollenzo e di Santa Vittoria. Favorito da Filippo Mariu An glo Visconti e da Lu–

dovico du ca di Savoia, fu nom inato luogotenente della cance ller ia di Savoia il

LI

novem bre I.H8, e can celli ere il 25 aprile 1449. Ma Amedeo VIII non approvò

tal e nomi na, laonde Antonio passò a pre siedere

la

Sacra Udien za il 31 Gennaio 1450.

Consigliere du cale il

lO

ma ggio 1451, presidente del Co nsig lio il 6 di g iug no 145; ,

suc cedè finalmente a Giacomo di Valperga nel c.tncellier:llo. Privatone ,II ritorno

di Giacomo , fu chiamat o da Bianca Mari a du chessa di Milano a suo Con sig lie re e

tale er a ancor a ne ll'agosto del 1477. Da Andrcotta de T ur chi ebbe Gioanni Antonio,

Giacomo ed Aimonc, e da Filippina Barbavara Amedeo.

(16) CI8RAR I0,510r.

di Torino,

tomo 2°, pago 372, suppone che effigi fors 'anche

Gio. Antoni o di Rom agn ano, fratello del vescovo Amedeo, creato consigliere ducale

nel 1496.

(17) IL P.\DRE BOCC.\RDl,

Genealog le dei

Cavalieri

dell' Ordine

SI/premo, ecc.

ms,

della BIBL. DEL RE.

( 18) VISITA PASTOI!. del 1727, in cui

è

dello che il busto e l'in scrizionc erano

a

cornu eoangelii,

( 19)

L.

C IBRARIO,

NOlizie I'Ursicino in memorie delt'Accad. delle

5cifll{t

di Torino,

Serie

Il,

rom.

V/Il,

e in

510r. di Torino,

vol. l°, pag o 88.

(20) 12 giugno.

(21) Secondo del fu Ludovico figl io di Damiano ne cedette il patronato al Ca -

pitolo il 3l ottobre 1557.

(22)

Vrsrrx l'ASTOR. del 1584.

(23) VISITA l'ASTOR. del 1619.

(24) Decret o arciv ., 29 giu gno 17H8 .

(25) VIStTA PASTOR.

(26) ARCH. CAP., ms. del canonico Bern ardino Pc yron ordinato rc dell' Archivio.

(27) GALLIZIA,

Vile dei

Santi,

tom o

2",

pago 209. La chie sa torinese, che recitava

per San T uribio solamente le lezioni

de comuni,

ne ottenne rito propri o con decreto

del 13 gennaio 1759·

(28) ARCH. CAP.,

alli,

;

marzo.

(29) GALLIZIA, cfr. - PEYRON, cfr.

( ;0)

Testam.

21 dicembre 169H.

( 3 1) Vi erano dipinti il Padre eterno e Maria Ve rgine col Bambino in gloria;

più sotto san Massimo e san Turibio, e nel piano san Giovanni evan gelista, san Mau–

rizio e san Se cond o.